Ferrara, 8 luglio 2020 - Si sarebbero spacciati per un altro al fine di impossessarsi della sua carta di credito e darsi alle spese pazze. Una truffa che al malcapitato è costata quasi settemila euro ma che, grazie a una leggerezza commessa da uno dei malviventi, ha permesso ai carabinieri di catturare tutti e tre i responsabili. L’inchiesta, iniziata nel maggio del 2019, si è conclusa nella giornata di ieri con l’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari. Destinatari delle misure sono tre persone, due uomini e una donna.
Uno di loro è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, specializzato in reati di questo tipo. Si tratta di un 31enne attualmente in carcere per altri reati. Campano d’origine ma da anni residente a Ferrara, ha alle sue spalle un’ottantina di precedenti per truffe e raggiri. Precedenti che gli sono costanti un residuo pena che terminerà di espiare solo nel 2027. Insieme a lui sono finiti nella rete anche la cognata, 25 anni, e l’amico di famiglia di 26 anni. I reati contestati a vario titolo al terzetto sono truffa aggravata, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e sostituzione di persona.
Tutto è cominciato a maggio 2019, quando il gruppo ha ordito la sua trappola. I tre hanno preso di mira un imprenditore ferrarese, al quale hanno rubato l’identità per impossessarsi della sua carta di credito. Come? Presto detto. Hanno contattato il servizio clienti Nexi e, spacciandosi per la vittima, hanno detto di aver smarrito la carta chiedendo il blocco della vecchia e l’invio di una nuova tessera. Approfittando anche della conoscenza di alcuni corrieri (estranei a tutto), sono riusciti a impossessarsi della nuova carta di credito prima che il proprietario si rendesse conto del blocco. In quel lasso di tempo, l'uomo e i suoi soci hanno effettuato prima un prelievo di duemila euro allo sportello Travelex dell’aeroporto di Bologna e poi diversi acquisti in negozi e centri commerciali della città (una Play station, due Iphone, una collana e due bracciali d’oro).
Il tutto per un totale di 6.895 euro. Quando l’imprenditore si è accorto dell’utilizzo indebito della carta, ha sporto denuncia. I carabinieri si sono messi all’opera e, poco dopo, un passo falso dei truffatori li ha messi sulla strada giusta. Al momento dell’acquisto dei bracciali al centro commerciale il Castello, i malviventi hanno utilizzato in contemporanea la carta della vittima e la tessera fedeltà di uno di loro. A questo punto è stato chiaro che dietro al raggiro c’era la cerchia del 31enne.
Nei giorni successivi il gruppo ci avrebbe anche riprovato, tentando un colpo analogo andato però a monte. Ma ormai gli investigatori li marcavano stretti. Dopo alcuni mesi i militari, coordinati dal pm Andrea Maggioni, hanno chiuso il cerchio, ottenendo gli arresti domiciliari. Una misura che il difensore del 31enne l’avvocato Filippo Sabbatani, ritiene troppo afflittiva per la donna. "Lei era ignara di tutto – osserva –: chiederò la revoca".