FEDERICO
Cronaca

Lacrime e festa in municipio. Il sindaco sale lo Scalone: "Premiato il nostro lavoro. La giunta? Alcune novità"

Il primo cittadino neo eletto si commuove: "Scelto ancora il cambiamento. Siamo riusciti ad allargare la base elettorale a chi nel 2019 non ci aveva votati". E punge il rivale: "Il presidente della Regione mi ha chiamato, Anselmo no".

Lacrime e festa in municipio. Il sindaco sale lo Scalone: "Premiato il nostro lavoro. La giunta? Alcune novità"

Lacrime e festa in municipio. Il sindaco sale lo Scalone: "Premiato il nostro lavoro. La giunta? Alcune novità"

Di Bisceglie

Si avvicina le mani alla bocca. Cerca di trattenersi, ma non ce la fa. È l’emozione pervasiva di una vittoria che, nei fatti, porta il suo nome. Il sindaco, anzi, neo sindaco Alan Fabbri si commuove davanti ai taccuini. È la quarta riconferma. Bondeno, due volte. Ora, Ferrara: due volte. E, fra l’altro, oltre ad aver totalizzato quasi il 31% con la sua civica, analizzando i dati, risulta essere il sindaco più apprezzato delle ultime legislature. Il predecessore, Tiziano Tagliani, era stato eletto sindaco di Ferrara nel 2009 al ballottaggio con una percentuale del 56,83% con 39.352 voti. Per Fabbri, i voti sono stati 40.921. "È stato un risultato importante, in controtendenza rispetto al voto ferrarese per le elezioni europee – scandisce il primo cittadino –. Ringrazio tutto il mio staff e tutti i cittadini che mi hanno votato e che, soprattutto, sono andati a votare. A Ferrara c’è stata un’affluenza molto alta, e credo che questo sia un grande segnale di civismo, di attenzione alla città e al suo sviluppo futuro. Ringrazio anche le opposizioni: a breve convocheremo il Consiglio comunale, e per quanto riguarda la Giunta, inizierò nei prossimi giorni le consultazioni: ci saranno delle conferme e delle novità".

Questo è un punto sul quale il sindaco, comprensibilmente, si prende tempo per riflettere. Sarà un gioco da equilibristi attribuire le deleghe in funzione dei nuovi rapporti di forza che si sono determinati. Con la sua lista che svetta su tutti e con un Fratelli d’Italia fortemente depotenziato rispetto al risultato delle europee ma comunque secondo partito della coalizione che gli ha permesso questa seconda vittoria. A proposito di storia, c’è un altro elemento che rende la conferma di Fabbri particolarmente significativa. È, infatti, il primo sindaco di centrodestra nella storia di Ferrara che vince senza passare dal giogo del secondo turno. L’analisi del voto è presto fatta. "I ferraresi, in queste elezioni, hanno premiato un lavoro di squadra e quello che siamo riusciti a costruire in questi anni – così il primo cittadino a caldo –. Gli elettori erano di fronte a un bivio: hanno dovuto scegliere tra due strade molto diverse. La visione che abbiamo per il futuro della città è chiara, ed è stata capita, così come è stato compreso e sostenuto il cambiamento volto alla valorizzazione e alla riqualificazione della città che avevamo promesso, che abbiamo portato avanti. Ferrara ha scelto di proseguire nel percorso intrapreso per realizzare una città vivace, capace di emergere a livello nazionale". L’obiettivo del primo cittadino, era chiaro fin dall’insediamento cinque anni fa. "Avevo promesso – scandisce – che sarei stato il sindaco di tutti. L’obiettivo era quello di ottenere più voti rispetto a cinque anni fa e di allargare la nostra base elettorale anche a chi non ci aveva votati. Ebbene, questo obiettivo direi che è stato ampiamente raggiunto".

Adesso, ci sono venti giorni cruciali davanti a Fabbri. Dovranno, come detto in premessa, essere nominati gli assessori – e qui il primo vero nodo da sciogliere sarà quello del vicesindaco – e, successivamente, convocare il Consiglio comunale. Il primo, nel 2019, venne organizzato simbolicamente al Gad. Lì, dove ora c’è il parco Coletta. "Non ho ancora pensato a un luogo in particolare – dice il sindaco al Carlino – ma sicuramente cercheremo di fare qualcosa di particolare anche questa volta". Concentrandosi sul futuro della sua amministrazione, il primo cittadino dice di volersi concentrare sul lavoro. "Vogliamo portare Ferrara ad essere una città tra le prime in Emilia Romagna anche in ambiti difficili e complessi come quelli dello sviluppo economico". E questo è un bell’impegno al cospetto di una città che reclama il suo tributo di considerazione. Da ultimo, Fabbri rivela di aver ricevuto, oltre a un messaggio di incoraggiamento da parte del segretario federale del Carroccio, Matteo Salvini, "una telefonata, in mattinata, dal presidente Stefano Bonaccini che mi ha fatto le sue congratulazioni. Questa è la differenza tra chi ha classe nella politica e chi no". È chiaro il riferimento al principale competitor: Fabio Anselmo. "Mi sembra ancora troppo astioso – dice – non capisco perché. Ha anche detto che non arriverò alla fine di questa legislatura, seguendo la linea di critica che ha proposto in campagna elettorale. Forse non ha capito che non ha funzionato".

· Intervista nel QN