Negli ultimi mesi, tra i film più visti in Italia sulla piattaforma Prime Video, c’è anche un po’ di Comacchio. C’è un po’ di Comacchio e un po’ di Argenta. Insomma, un po’ di aria padana tra i titoloni di Prime. Ma in che senso? Se si cerca su internet ‘Il ministero della guerra sporca’, ecco che i risultati si dividono in due: il film ‘The Ministry of Ungentlemanly Warfare’ (Il ministero della guerra sporca, in inglese) di Guy Ritchie, da un lato; ‘Il ministero della guerra sporca’, libro del reporter di guerra Damien Lewis, da cui il film è tratto, dall’altro lato. Di cosa si tratta? Di una storia vera. Di una storia intricata, assurda, ma vera. O, come dicono i titoli di testa del film distribuito in Italia su Prime Video, di una storia "basata su documenti riservati di Winston Churchill desecretati nel 2016". Siamo nel 1941, nell’ambito dell’Operazione Postmaster, condotta dalla prima unità militare segreta voluta da Winston Churchill e formata da soldati disposti a operare senza vincoli morali (nel libro di Lewis, si parla di "unità composte da criminali, ladri, scampati alla forca" e "con una naturale vocazione alla violenza"): un esercito privato, costruito grazie anche all’aiuto di Ian Fleming, che poi si ispirò al protagonista di questa vicenda, il maggiore Gus March-Phillipps, capo dell’Operazione Postmaster, per creare il personaggio di James Bond. Nel film, è interpretato da Henry Cavill, ovvero Superman (chi altri, se non lui?). L’obiettivo dell’operazione era quello di colpire un importante punto per "l’assistenza, le riparazioni e il riarmo dell’intera flotta atlantica degli U-Boot di Hitler" (a parlare è Churchill, nel film), operante sulle rotte atlantiche. In breve, l’ipotesi degli inglesi era che questo punto di rifornimento si trovasse in Africa, in un lembo di terra e di mare neutrale, poiché in mani spagnole: l’isola di Fernando Pó, nel golfo della Guinea Equatoriale. Lì, nel porto di Santa Isabel, erano attraccati due mercantili tedeschi, il Likomba e il Bibundi, e una nave mercantile italiana, la Duchessa D’Aosta. A queste navi erano affidati i compiti di cui sopra e, pertanto, andavano eliminate, come poi avvenne: vennero letteralmente rubate, trainate fuori dal porto, una volta neutralizzato l’equipaggio. E no, non si potevano bombardare: come anticipato, i nazisti (che nel film, con ironia anglosassone, vengono paragonati alle volpi) avevano posto le navi in territorio spagnolo e la Spagna era neutrale. Sì, ma cosa c’entra Comacchio? E Argenta? Per ora, un bel niente. Tuttavia, al fianco di Gus March-Phillipps, gli inglesi posero Anders Lassen, che nel libro viene così definito: "giovane aristocratico danese, bello e assetato di sangue". Nel film, sono meno sintetici: "il martello danese", "una belva", "cresciuto lottando con orsi e alci nella tenuta di famiglia", "scatenato e incontrollabile", "conosce cento modi creativi per uccidere un uomo".
D’altronde, è interpretato da Alan Ritchson, che, per dare l’idea, nella serie tv Reacher (sempre su Prime) ribalta le automobili con i calci. Ebbene, Anders Lassen è una figura nota nel Ferrarese. Passò infatti la vita a combattere e dopo la Postmaster, fu coinvolto in molte altre operazioni, anche su suolo italiano, fino al Delta del Po, in particolare tra Argenta e Comacchio. Perse la vita nella città lagunare, il 9 aprile del 1945, nell’ennesimo scontro con i nazisti. Venne sepolto nel cimitero di guerra di Argenta, dove ancora riposa. Nel frattempo, Comacchio l’ha ricordato e celebrato in più occasioni: inaugurando in via Marina, nel 2002, un monumento a suo nome e commemorandolo, sotto lo stesso monumento, proprio quest’anno, nel giorno della sua scomparsa. Si sono poste, così, le basi per le commemorazioni del 2025, quando dalla morte del danese, che trucidava i nazisti a coltellate, saranno passati 80 anni.