Cammina per le strade, bruciate dal sole, sventolando un ventaglio un po’ come facevano in passato le nostre nonne prima che l’aria condizionata facesse il suo umido ingresso nelle case. Sara Torresani, iscritta alla facoltà di biotecnologie mediche, è arrivata da Mantova a Ferrara per festeggiare una sua amica che ha tagliato il traguardo della laurea, in testa la corona d’alloro. Cammina per la piazza insieme a Chiara Corrado, studentessa che frequenta biologia. Il volto abbronzato sotto il sole incandescente dell’anticiclone africano Caronte che ieri dovrebbe aver raggiunto il picco. E’ mezzogiorno siamo sui 34 gradi, nella giornata la colonnina ha toccato i 37 qui e a Bologna, è scivolata oltre i 40. Città abbracciate in quello che è il record dell’Emilia.
"Fa caldo", dicono le due ragazze. Paroline che risuonano come un mantra sui social, per le strade, nelle piazze. "Antò fa caldo", una spot virale. Lo lanciò Luisa Ranieri. Sono passati anni, nulla è cambiato. Si ripara nelle fresche sale dell’università Antonio Tabone, laureato in giurisprudenza. Deve sostenere l’esame da avvocato. "Almeno lì si sta freschi", dice e spinge sui pedali per allontanarsi da parco Massari. Che sotto quelle chiome la cappa toglie il fiato, mozza il respiro. Resistono aggrappati su una panchina, come naufraghi nell’ondata di calura, i fidanzatini Elena Gittoi e Luca Zurini. Vengono da Padova, turisti per un giorno tra castello, mostre e qualche bacio per nulla rubato. Irene Otero Fernandez viene dalla Spagna, ha vissuto in Brasile e al caldo dice di essere abituata mentre si disseta alla fontanella alla fine di corso Ercole I d’Este. Lungo le mura non corre più nessuno sotto il peso della colonnina che sale e sale ancora. Le previsioni annunciano: Caronte inizierà ad accusare qualche colpo al Nord. Ormai in pochi ci credono.
Mario Bovenzi