MATTEO RADOGNA
Cronaca

La rotonda delle polemiche: "Hanno creato una barriera assurda. Nessuno ha ascoltato i residenti"

Anio Benazzi è uno dei promotori della petizione da 500 firme contro le ripercussioni del cantiere sulla Romea "Martedì hanno posizionato i new jersey intorno alle 18 e, dopo poco, si è verificato il primo dei due incidenti".

I New Jersey posizionati proprioa pochi metri dal ponte sulla Romea

I New Jersey posizionati proprioa pochi metri dal ponte sulla Romea

Sono le 6,15 del mattino, l’alba è cominciata da pochi minuti. C’è un silenzio irreale e beffardo sul cantiere della rotonda di via Romea a Bosco Mesola. Ma non è neanche un vero silenzio, perché c’è un sottofondo di cinguettii. Non sembra d’essere sul luogo dove, a poche ore di distanza, si sono verificati due incidenti gravi di cui uno mortale; è come se la natura, si fosse ripresa subito lo spazio, restituendo un po’ di tranquillità ai residenti esasperati dal cantiere e promotori di una petizione da 500 firme. Alzando lo sguardo, però, è impossibile non scorgere i rottami del tir divorato letteralmente dalle fiamme dove, alle 4 del mattino, ha perso la vita un camionista, Alfonso Pannullo, sposato e padre di due figli.

La sera prima un altro incidente: un 63enne di Mesola è rimasto ferito dopo essere finito con la sua moto contro la barriera provvisoria in Jersey dell’area di cantiere. La scia di sangue sulla Romea non sorprende i residenti: "Erano incidenti annunciati – spiega Anio Benazzi proprietario dal 1969 di una scuola guida a Mesola – perché dopo il ponte c’è una strozzatura, poi una curva a destra che non permette di allargarti abbastanza per evitare il cantiere della rotonda. La nebbia e il buio devono aver tratto in inganno il camionista. Il problema è che invece di fare una deviazione su via Nuova Corriera, Anas ha preferito tenere il doppio senso di marcia e prevedere nel mezzo il cantiere per la costruzione della nuova rotatoria. Gli operaio così continuano a lavorare mentre a destra e sinistra transitano le auto. A tutto questo si aggiunge che, a nostro avviso, la rotonda è fuori asse e troppo piccola per il traffico che dovrà accogliere. Abbiamo chiesto durante un’assemblea pubblica con la presenza del sindaco di rifare il progetto. Se non cambia qualcosa, Anas sarà costretta in futuro a riaprire il cantiere per correggere il tiro". Le proposte degli abitanti erano molto semplici a cominciare dalla deviazione su via Nuova Corriera: "La Provincia aveva già dato l’ok, ma in cambio chiedeva ad Anas di asfaltare successivamente la strada. Qui si è arenato tutto. Per questo motivo la decisione di creare un cantiere in mezzo a due corsie".

I residenti chiedono di modificare il progetto: "Abbiamo consultato degli esperti e basterebbe, in prossimità dell’incrocio di via Nuova Corriera, allargare la Romea affinché rimanga una svolta a sinistra per Bosco Mesola, Goro e Gorino. In questo modo verrebbe messa in sicurezza l’arteria". Benazzi punta l’indice sul cantiere: "I lavori per fare la seconda metà della rotonda dovevano iniziare il 4 novembre con l’assurda viabilità a destra e sinistra. Lunedì, invece, hanno solo posizionato del materiale, poi sono tornati mercoledì creando con i new jersey una barriera. Un intervento finito in torno alle 18, e, dopo poco, si è verificato il primo incidente con il motociclista ferito. La mattina seguente, poi, il secondo sinistro con la morte del camionista. Tutta colpa – conclude Benazzi – di una barriera assurda, poco segnalata e scarsamente illuminata".