"Idonei 2020 alla riscossa", su un grande lenzuolo bianco. "Il lavoro è un diritto", impresso nella maglietta. E ancora: "Unione Europea, governo, opposizione, sindacati, da tutti umiliati" a caratteri cubitali sulle spalle di un precario-sandwich. Ore 11, in via dè Castagnoli, a Bologna, sede dell’ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna il flash mob organizzato dal coordinamento ‘Idonei 2020 per il ruolo, gli invisibili’.
Un centinaio di precari arrivati da tutta l’Emilia Romagna per chiedere finalmente di avere una cattedra. Tra loro una delegazione di una ventina di insegnanti della nostra provincia. Claudia Calderoni, 49 anni, mamma, precaria dal 2016, era lì con le sue colleghe. Partite in auto dalla scuola di San Giuseppe di Comacchio. "Eravamo in tanti", dice, la manifestazione che volge al termine, nel caldo di una mattina a 36 gradi ancora più afosa sotto quei portici. "Com’è andata? Direi che è stata una mattina proficua, ci siamo fatti sentire. Il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Bruno Di Palma ci ha ricevuto, siamo stati a parlare mezz’ora. Ha assicurato che farà il possibile per far scorrere la gradutoria, anche per noi finalmente arriverà il posto fisso nel mondo della scuola. Un mondo che amiamo". Nel mirino del sit-in anche la decisione del ministro Giuseppe Valditara di limitare le assunzioni del personale docente a 45mila unità, rispetto agli oltre 64mila posti liberi. Anche lei aveva il suo cartello, colorato, preparato già dal giorno prima. "2020, i docenti offesi, nauseati, estromessi, ibernati". Ha vinto due concorsi, è ancora in attesa di una cattedra. "In tanti sono nella mia stessa situazione, siamo uniti in questa battaglia per il nostro futuro", precisa. Il coordinamento è nato così, tam tam su WhatsApp, passa parola sui social, la voglia di lottare per quello che è ancora un sogno, il posto fisso. "Io, una tra tanti, una tra migliaia di colleghi che ancora credono di avere un domani nella scuola, nell’insegnamento". Il concorso del 2020, pieno Covid. Tutti barricati in casa, loro in giro per mezza regione per sostenere lo scritto e l’orale. In via dè Castagnoli anche le bandiere rosse della Cgil. Gli ’idonei’ ieri hanno ricevuto rassicurazioni dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale. Che "farà ogni sforzo possibile, dopo la conclusione delle operazioni per i concorsi Pnrr, per utilizzare tutto il contingente residuo per la nomina degli idonei". A questa frase si aggrappano, ci vogliono credere. "Siamo tanti", ripete ancora Claudia. Si torna a casa, il cartello nel baule.