di Laura Guerra
"Viva la libertà", la voce che si è alzata ieri in Corso Martiri quando i mezzi della Colonna della Libertà sono entrati nel cuore di Ferrara sotto la pioggia, dopo le tappe a Poggio Renatico, Terre del Reno e Vigarano. Un viaggio di 140 veicoli e 300 persone tra figuranti, rievocatori e collezionisti da tutto il mondo, durato tre giorni toccando tante località della provincia, facendo rivivere quello che successe nel 1945.
"Io c’ero nel ’45 – dice Vanna Bonora che sotto il suo ombrello guardava la sfilata –. Era caduta una bomba vicino a casa mia. C’erano tedeschi ovunque e tanta paura. Essere qui, vedere sfilare questi mezzi storici è un momento di gioia perché ricordo la libertà. Per me il 25 aprile è una cosa bellissima. Avevo 10 anni quando, in piazza, vidi entrare le cornamuse e fu una gioia inspiegabile perché fino a quel momento avevamo visto solo brutte cose". Arrivo in piazza che 78 anni fa come ora, era stato annunciato da lontano col suono delle cornamuse. Ieri la Pipe Band "Askol Ha Brug" ha suonato "The 8th Argylls Crossing the River Po", la marcia scozzese che fu composta dopo l’attraversamento del Po. "E’ la prima volta che veniamo in Italia ed è stato un grande piacere. Ricordare serve per poter guardare sempre verso la libertà – dice Philippe Caillet, presidente della Pipe band della Loira atlantica –. Con alcuni pezzi della nostra musica abbiamo fatto rivivere un po’ la storia e tornare a suonare sulla piazza di Ferrara è stato importante. Anche per me suonare quel brano del ’45, è stato emozionante. La nostra è stata la musica di libertà. Abbiamo anche sentito la grande accoglienza delle persone". Poi i bimbi incuriositi dai carri armati, le radio rimesse in funzione, i ‘soldati’ a spiegare i mezzi ma anche momenti usciti da cartoline, con soldati che abbracciano paesane davanti a una tavola con pane e salame mentre sul carro un altro militare ascolta la radio. C’erano anche alcuni esemplari storici dei vigili del fuoco, usciti per l’occasione dalla Galleria di Mantova. "Abbiamo voluto regalare questo momento alla collettività, grazie alla passione di Nicola Colangelo, collaboratore del museo – dice Antonio Giovanni Marchese, comandante dei vigili del fuoco di Ferrara – eravamo in servizio ausiliario all’esercito, così si permette di tramandare anche la nostra storia". Soddisfatti gli organizzatori della Colonna della Libertà.
"Tutti i paesi che abbiamo attraversato erano pieni di gente che ci aspettava lungo le strade. Siamo tornati alla festa di un museo in movimento che ha dato un messaggio di libertà – dicono Simone Guidorzi del Museo della II Guerra di Felonica e Filippo Spadi del Museo Gotica Toscana, alla presenza anche dei sindaci di Ferrara, Sermide e Felonica – un’accoglienza inimmaginabile. Per molti è stato come rinfrescare il ricordo dei racconti dei genitori o dei nonni che non ci sono più. C’erano tanti giovani, sperando che questo possa portarli a incuriosirsi e visitare musei". C’erano con lo stand anche la Cavalleria e la Croce Rossa.