La divisa da carabiniere per Chiara. Quattro giovani dicono sì all’Arma

Da Mesola a San Giuseppe, le storie dei ragazzi che hanno deciso di servire la patria. Molti sono ’figli d’arte’.

La divisa da carabiniere per Chiara. Quattro giovani dicono sì all’Arma

La divisa da carabiniere per Chiara. Quattro giovani dicono sì all’Arma

Il mese scorso il Basso Ferrarese, ed in particolare il comune di Mesola, ha donato quattro giovani all’Arma dei Carabinieri. Presso i vari reparti d’Istruzione dell’Arma si sono svolte diverse cerimonie per il giuramento alla Repubblica e la consegna degli alamari ai giovani allievi carabinieri. Tra questi ce ne sono quattro della nostra provincia, uno a San Giuseppe e tre provenienti da Ariano Ferrarese, frazione di Mesola. La prima ad aver indossato gli alamari, nella caserma "Castrogiovanni" di Taranto lo scorso 11 giugno, è stata Chiara Casetto, 23 anni, di Ariano. E’ la figlia di Luigia, compagna del maresciallo superiore Marcello Canale, adesso in quiescenza. E’ stata proprio la mamma, Luigia Avezù, a compiere l’emozionante gesto dell’apporre gli alamari alla propria figlia che ha stupito i suoi cari per la grande determinazione con la quale ha voluto raggiungere il suo obiettivo ed arruolarsi. Il 15 giugno, nella scuola marescialli e brigadieri dell’Arma di Velletri, ha indossato gli alamari l’allievo carabiniere Giacomo Stravaganti, 25 anni, residente a San Giuseppe di Comacchio. Un ideale "passaggio di consegne" tra il giovane e il maresciallo maggiore Giovanni Stravaganti, in pensione da qualche anno. Il neo carabiniere è stato promosso dopo aver seguito con profitto il 143° corso. Per ultimi, ma solo per motivi cronologici, lo scorso 18 giugno, dopo aver anch’essi frequentato con profitto il 142° corso formativo, hanno indossato i sospirati alamari i ventitreenni Arianesi Nicola Marangoni e Mattia Zappaterra, quest’ultimo figlio del vice brigadiere Cristian Zappaterra, in servizio effettivo nella Compagnia di Adria. Questi due ragazzi forse sono stati quelli più "fortunati", per aver avuto l’occasione di vivere questa emozionante cerimonia nella splendida cornice del parco della Reggia di Veneria a Torino, una delle residenze sabaude parte del sito seriale Unesco iscritto alla lista del Patrimonio dell’umanità dal 1997. Claudio Castagnoli