FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

La corsa per la Provincia. Garuti punta alla svolta:: "Strade, Castello e scuole. Ecco le mie tre priorità"

Il sindaco di Poggio è stato indicato come candidato dal centrodestra "Traghetterò l’ente verso la riforma dopo il depauperamento della legge Delrio" .

Il sindaco Daniele Garuti con. Stefano Bonaccini all’inaugurazione del castello dopo i lavori post sisma

Il sindaco Daniele Garuti con. Stefano Bonaccini all’inaugurazione del castello dopo i lavori post sisma

Ha passato tanto tempo in maggioranza – da sindaco – quanto ne ha passato all’opposizione. Forse è anche questo aspetto che fa di Daniele Garuti, che veste la fascia tricolore nel comune di Poggio Renatico il candidato alla presidenza della Provincia su quale tutto il centrodestra – esteso ai civici – ha trovato una larghissima convergenza. Pur essendo un amministratore navigato, Garuti si presenta al cospetto dell’appuntamento elettorale del 29 settembre consapevole della ‘gravitas’ del compito.

Garuti si aspettava di essere la persona che il centrodestra avrebbe schierato per la presidenza della Provincia?

"Non era facile trovare un punto di sintesi tra le diverse sensibilità. Personalmente non mi aspettavo che sarei stato la persona designata, tanto più che la mia storia è quella di un amministratore molto legato al suo territorio. Quella della Provincia è invece un’altra prospettiva".

Il 29 di settembre probabilmente sarà l’ultima volta in cui si voterà con questo metodo, figlio della riforma Delrio.

"Sì, infatti qualora dovessi essere eletto avrei anche questo compito da portare avanti, ossia traghettare l’ente dall’attuale assetto a quello a cui si giungerà dopo la riforma che verrà finanziata il prossimo anno, che con ogni probabilità tornerà a dare centralità alle province dopo il depauperamento avvenuto con la legge Delrio".

Restano, tuttavia, in capo alla Provincia dossier piuttosto strategici. Queli le priorità dal suo punto di vista?

"Restano da affrontare i nodi legati alla viabilità, a tutto il reticolato provinciale che è molto ampio e in particolare alla manutenzione. Non solo: va gestita la fase dei cantieri al Castello e vanno sciolti alcuni nodi legati alla gestione degli istituti scolastici della città che sta generando diversi disagi come riportano le cronache delle ultime settimane".

Qualora dovesse diventare il prossimo presidente della Provincia, come intende impostare il lavoro?

"Innanzitutto stabilendo un buon rapporto con i dipendenti e facendo in modo, per quanto nelle facoltà, di tornare a rendere attraente il pubblico impiego nell’ente. Credo nel lavoro di squadra e l’approccio che ho in mente è quello orientato alla massima collaborazione con le associazioni datoriali e i sindacati".

Secondo lei in questi anni come è stata percepita la Provincia?

"Penso in modo molto distante dai più. Complici anche gli effetti della riforma scellerata, chiaramente. Ma ritengo che la Provincia debba essere un ente di riferimento per tutto il territorio e in particolare per i comuni di più piccole dimensioni. Questo sarà uno degli obiettivi che mi pongo".

Quale sarà il rapporto che vorrà impostare con gli amministratori locali?

"Il concetto di ‘prossimità’ che ho in mente passa anche dal buon rapporto con gli amministratori locali. Tra noi ci conosciamo più o meno tutti, per cui se la Provincia deve tornare a essere centrale occorre che i rapporti siano il più possibile solidi al di là delle rispettive appartenenze politiche".

Quale sarà il criterio con il quale verrà composta la lista?

"Esperienza, competenza e territorialità. Cercheremo di trovare un equilibrio tra amministratori che siano il più possibile rappresentativi dell’intero territorio provinciale".