REDAZIONE FERRARA

La corsa alla Regione. Fd’I cala il poker: "Un seggio è già nostro. E la Ugolini è forte"

Capolista è Alessandro Balboni, poi Scaramagli, Gianella e la Rescazzi

Capolista è Alessandro Balboni, poi Scaramagli, Gianella e la Rescazzi

Capolista è Alessandro Balboni, poi Scaramagli, Gianella e la Rescazzi

Un poker che parte già con una mano vinta. Uno di questi conquisterà – "matematicamente" – un seggio da consigliere regionale. Un asso, quindi, c’è. D’altra parte, come premette il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni "per fare un eletto serve almeno il 25% dei consensi. A Ferrara sono due i partiti che contano queste percentuali: noi e il Pd". La variabile che potrebbe scompaginare i piani è la vittoria o meno di viale Aldo Moro.

"Se espugniamo anche la Regione – analizza Balboni dopo un excursus sulla legge elettorale – riusciremo a fare due eletti. E la prospettiva di conquistare anche viale Aldo Moro, non è più così peregrina. La nostra candidata Elena Ugolini è forte, concreta e molto apprezzata a Bologna". Questa, dalla lettura del senatore, è la chiave. "Se riusciamo anche solo a pareggiare con il centrosinistra nel capoluogo, riusciamo a conquistare la Regione", ipotizza. Quella di Fratelli d’Italia comunque è una campagna elettorale che poggia "su una base di consenso sempre più alto" e su una "classe dirigente molto competente". Tant’è che "abbiamo fatto fatica a selezionare quattro persone: ce ne sarebbero state almeno quindici ‘papabili’".

Il capolista sarà Alessandro Balboni, vicesindaco e presidente provinciale del partito. Anche qui, viene rispettata una lunga tradizione che risale ai tempi di Alleanza Nazionale. Assieme a lui la collega di giunta a Ferrara, Chiara Scaramagli a sua volta coordinatrice comunale di Fratelli d’Italia. Dalla provincia, invece, arrivano Fausto Gianella coordinatore del partito a livello territorio e volto della battaglia contro il granchio blu. A Goro i meloniani hanno conquistato oltre il 52% di preferenze alle ultime europee, anche in virtù di quella che Gianella chiama "la politica del fare" portata avanti dalla sua prospettiva dagli esponenti del governo. L’altra candidata è Manuela Rescazzi. Amministratrice di lungo corso – è stata per dieci anni prima cittadina di Masi Torello – è stata per un mandato anche consigliera di amministrazione in Hera. Anche il deputato Mauro Malaguti, pur premettendo che "si tratta di una partita difficile" non esclude la possibilità che in Emilia-Romagna possa "cambiare il colore del governo che è in continuità dagli anni ‘70".

Sono due i fattori su cui far leva. "Il primo – prosegue il deputato – è legato al fatto che da una parte c’è una coalizione seria e compatta. Dall’altra, in piena campagna elettorale, sono già volati gli stracci e i pentastellati potrebbero non essere convinti a sostenere il candidato de Pascale. Il secondo è che Bologna potrebbe, vista la pessima amministrazione anche comunale della sinistra, essere orientata al cambiamento". Mettendo sul piatto alcuni temi strategici – dalle infrastrutture al Petrolchimico, passando per la Zls – è Alessandro Balboni a entrare in campo in prima persona. "Stiamo cambiando l’Italia, abbiamo cambiato Ferrara (in meglio). Adesso è naturale che tocchi alla Regione".

Federico Di Bisceglie