REDAZIONE FERRARA

La cerimonia alla Certosa . In nome dei martiri del 1944: "Ferrara, faro della memoria"

L’Anpi e le associazioni d’arma ricordano le vittime dei due massacri di ottanta anni fa. Insieme a loro schierate le autorità civili e militari. La chiusura sulle note di ’Bella Ciao’.

Antonella Guarnieri

Antonella Guarnieri

"Il vostro sacrificio non sarà dimenticato". E’ questo il messaggio che è risuonato nella mattinata di sabato in Certosa, dove si è tenuta la cerimonia di commemorazione degli eccidi avvenuti a Ferrara fra il 10 e il 20 agosto 1944. L’iniziativa è a cura del Comitato per le celebrazioni degli Eccidi della Certosa.

Vittime dei tragici eventi furono nove patrioti ferraresi che vennero trucidati nei pressi della Certosa, e in ricordo dei quali fu apposto un cippo sul muro antistante il Tempio di San Cristoforo. Una cerimonia iniziata con la deposizione di una corona e gli onori militari, seguiti dal suono del ‘silenzio’ e dalla benedizione a cura del vicario generale dell’arcivescovo Massimo Manservigi. Presenti il vicesindaco Alessandro Balboni e Antonella Guarnieri, referente per il Museo civico del Risorgimento e della Resistenza; insieme a loro le autorità civili, militari e religiose e delle associazioni partigiane, combattentistiche e d’arma. Il vicesindaco Alessandro Balboni prima del suo intervento ha letto i nomi dei nove uccisi nel 1944, aggiungendo: "A 80 anni da quei terribili fatti la nostra comunità si stringe attorno alla memoria delle vittime di un’atroce brutalità. Il trascorrere del tempo non lenisce il dolore per quelle morti e non assopisce il senso di ingiustizia: per questo tramandare la memoria è un compito imprescindibile, che deve essere coltivato e incoraggiato dalle istituzioni. Il Comune di Ferrara sarà per sempre un faro di memoria e di giustizia. Intendiamo onorare la memoria dei tanti caduti innocenti che la nostra città ha dovuto piangere".

Nel suo intervento Antonella Guarnieri ha ricordato i fatti di quegli anni: la notte del 10 agosto 1944, in piena Seconda guerra mondiale ed occupazione nazifascista, alla Certosa di Ferrara vengono uccisi sette uomini, tutti appartenenti alle file del Pci, allora clandestino. A motivare la fucilazione la volontà di fare una rappresaglia per l’uccisione, da parte di un Gap (Gruppo di Azione Partigiana) del maresciallo di Pubblica Sicurezza Mario Villani.

I sette uomini uccisi, dopo essere stati torturati, furono Gaetano Bini, Guido Droghetti, Tersilio Sivieri detto Destino, Amleto Piccoli, Guido Fillini, Renato Squarzanti e Romeo Bighi.

La notte del 20 agosto 1944, invece, un nuovo eccidio venne compiuto sempre nei pressi della Certosa: ad essere fucilati furono Donato Cazzato, di Acquarica del Capo (Lecce), e il veneto Mario Zanella.

A seguire, grazie a Nicolò Govoni, ricercatore dell’Istituto di Storia contemporanea di Ferrara, hanno ripreso vita alcuni brani tratti dal diario del cappellano delle carceri don Lelio Calessi, che assistette all’eccidio.

Al termine della cerimonia i rappresentanti dell’Anpi hanno intonato ‘Bella Ciao’.

Mario Tosatti