di Federico Di Bisceglie
"Fabio Anselmo non ha ancora sciolto le riserve e quindi stiamo parlando di ipotesi. Però posso dire che Italia Viva ha un’idea diversa di candidatura". Federico Orlandini, segretario provinciale renziano, dosa le parole e imposta il ragionamento sui contenuti premettendo che Anselmo "è una persona che stimo sotto il profilo professionale". L’ipotesi della candidatura dell’avvocato circola da un po’ di giorni. A corroborarla è stato l’intervento di Ilaria Cucchi alla Festa de L’Unità qualche giorno fa. "Abbiamo sempre sostenuto – dichiara Orlandini – che la nostra candidatura dovesse essere civica. Anselmo, in effetti, lo sarebbe, e tra l’altro non ha una storia politica precisa. Ma il profilo che avevamo in mente è diverso".
L’idea di Italia Viva sarebbe quella di candidare "una figura che viene dalla società civile, dal mondo produttivo in particolare". Un profilo, insomma, che "possa intercettare i delusi dall’attuale amministrazione", e coloro che, in assenza di un’alternativa, "nel 2019 sono stati ‘costretti’ a votare per Alan Fabbri". L’identikit è chiaro. Liberale, moderato e riformista. Queste sono le tre caratteristiche fondamentali. "Non stiamo lavorando a una candidatura autonoma – chiarisce il renziano – e stiamo tenendo i rapporti con il Pd e i socialisti per quanto riguarda i partecipanti al tavolo delle opposizioni.
Tuttavia, se fossero queste le condizioni, l’idea di percorrere la strada delle elezioni in autonomia non ci spaventa. Benché l’auspicio iniziale fosse quello di costruire una coalizione larga. Sicuramente – prosegue – non firmiamo deleghe in bianco a nessuno: né al Pd, né tantomeno al Movimento 5 Stelle". Dunque se non si dovessero trovare le convergenze "potremmo pensare di correre assieme agli amici di Azione e a quelli di + Europa, con i quali, al di là delle questioni nazionali, abbiamo ottimi e continui rapporti, soprattutto con i calendiani".
E per quanto riguarda il tavolo delle opposizioni? "Noi abbiamo partecipato alla riunione del Barco – chiude Orlandini – ma in realtà non ne abbiamo mai preso parte formalmente". Insomma la partita nel centrosinistra è ancora molto aperta. E, a questo punto, non è peregrina l’ipotesi che oltre a Fabbri e al candidato di centrosinistra ne possa emergere un terzo. D’altra parte, Matteo Renzi ha lanciato la sua candidatura alle Europee. Al centro.