REDAZIONE FERRARA

Istruzione e Covid: cos’è cambiato a scuola

L’opinione dei ragazzi della scuola media di Ostellato sui mutamenti a cui hanno assistito in questi mesi di pandemia

La nostra scuola è regolata dal Ministero dell’Istruzione. Lo Stato, pur dando importanza alle leggi sull’istruzione, non ha mai investito abbastanza per le scuole che sono vecchie e inadeguate a garantire buone condizioni di studio. Il Covid-19 ha contribuito al cambiamento dell’istruzione; le scuole hanno dovuto rendersi autonome, affrontare idee e temi in modo improvvisato, creando così un nuovo metodo di insegnamento: la Dad (didattica a distanza). Un metodo che ha avuto sicuramente tanti lati negativi ma che è servito per far fronte alle proprie lacune e per accelerare la familiarità con l’informatica.

Intervista a un alunno di prima superiore. Cosa ne pensi della scuola italiana?

"Ripensando alle scuole medie, mi sono trovato abbastanza bene, meno alle scuole superiori. La mia scuola non è molto organizzata, soprattutto riguardo ai programmi, infatti noi studenti veniamo a sapere di informazioni, anche importanti, all’ultimo minuto e questo non va bene; o anche riguardo alle assemblee di classe che vengono svolte di tanto in tanto, dove si parla tanto di problemi ma alla fine non si conclude mai niente".

Il covid ha aggravato l’istruzione scolastica italiana o la situazione è rimasta uguale?

"Sempre riguardo alla mia scuola, il covid ha peggiorato molto la situazione: l’anno scorso, l’emergenza ha spiazzato tutti quanti, ma anche quest’anno, nonostante si notino alcuni cambiamenti, l’organizzazione è calata parecchio".

Cos’è cambiato nelle scuole italiane a causa del covid?

"Molte cose, sia in Dad sia nelle ore di presenza in classe: durante le video lezioni, molti studenti se ne approfittano per fare altro, tenendo microfono e videocamera spenta, e mi ci metto anch’io in alcune materie".

Nelle ore di presenza, invece, il distanziamento tra i banchi non c’è, anche se i professori dicono che il metro deve essere da bocca a bocca, in realtà la usano un po’ come scusante perché il metro deve essere anche tra i banchi. Un’ultima cosa riguardo a motoria: in quelle ore non abbiamo idea di cosa fare, a causa dei vari spostamenti.

Ecco, invece, cosa ne pensano i nostri professori delle medie.

"La scuola italiana è già di per sé abbastanza buona, ma potrebbe esserlo ancora di più migliorandone alcuni aspetti; soprattutto riguardo la ristrutturazione generale, sia fisica – aule e strumenti per la didattica – sia tecnologica, con una linea internet più veloce e una rete adatta all’istruzione. Una scuola ristrutturata come si deve, permetterebbe ad alunni e docenti di essere a proprio agio".

Il covid c’entra qualcosa con la situazione della scuola?

"Il covid non c’entra nulla con i problemi della scuola italiana; certo, ha peggiorato la situazione portando sia alunni che docenti in Dad, un modo certamente non valido quanto la presenza per permettere agli studenti di proseguire gli studi. Ma questi problemi di ristrutturazione esistevano già da diverso tempo, indipendentemente dall’arrivo della pandemia".

Gli alunni della II B: Bighi Matteo, Finetti Linda, Guandalini Alice, Hafez Usman, Trevisani Matteo

La docente: Cambioli Sara