Ha ripercorso l’orrore davanti ai giudici. Un’ora di testimonianza, con qualche interruzione, per ricostruire le tappe della violenza che ha riferito di aver subito. Si è tenuto a porte chiuse l’esame della persona offesa nell’ambito del processo per atti sessuali con minorenne che vede imputato un 32enne originario della Bulgaria. Secondo le accuse, l’uomo avrebbe ‘agganciato’ il ragazzo offrendogli un passaggio tramite la piattaforma ‘Blablacar’ e poi avrebbe abusato sessualmente di lui. Ma quello, secondo quanto ricostruito dalla procura, sarebbe solo l’inizio di un incubo fatto di minacce e ricatti finalizzati a costringerlo a inviare sempre nuovi video dal contenuto hard. Una spirale dalla quale la vittima – all’epoca dei fatti quindicenne – ha avuto la forza di uscire sporgendo denuncia. Ieri mattina, il caso è tornato in aula davanti al collegio giudicante. Prima di ascoltare la testimonianza della vittima (assistita dall’avvocato Emiliano Mancino), è stata sentita la psicologa che ha assistito il ragazzo nel periodo in cui si trovava ospite di una comunità di recupero. La professionista ha riferito dell’occasione in cui ha raccolto il racconto del giovane, il quale riferiva del presunto abuso subito dall’imputato.
"Ha raccontato l’episodio con una emotività molto forte – ha spiegato la psicologa –. Piangeva in modo ininterrotto. Ha raccontato di aver detto una bugia ai suoi genitori e poi di avere cercato un passaggio sulla piattaforma ‘Blablacar’ per andare in una discoteca di Ferrara". A prenderlo, stando alla denuncia e all’impianto accusatorio, sarebbe arrivato il 32enne. Lo stesso che poi avrebbe abusato di lui sul retro dell’auto dopo averlo legato con un laccio da scarpe. Dopo la violenza, sarebbero iniziati i ricatti. "Aveva un peso enorme dentro – ha concluso la testimone –. Lo ha buttato fuori tutto in quell’occasione". La prossima udienza è stata fissata per 3 aprile.
f. m.