I rincari della bolletta dell’acqua sono legati anche agli investimenti nel settore idrico e alla conseguente retribuzione nei confronti dei gestori che oscilla intorno al 6 per cento. In questo modo, l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) vuole incentivare gli investimenti, ma, al tempo stesso, in un’epoca di ristrettezze economiche, la retribuzione destinata ai gestori colpisce le tasche delle famiglie. Attualmente gli investimenti nel settore idrico hanno toccato i 64 euro annui per abitante, con un incremento del 94% rispetto al 2012 (circa 33 euro per abitante), l’anno in cui è partita la regolazione dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera). Numeri che riducono il divario con l’Europa, pari a 82 euro per abitante. Il vicesindaco Alessandro Balboni analizza la situazione: "Gli aumenti ci sono stati e derivano dal metodo di calcolo tariffario che Arera stabilisce. Quindi i consigli locali dell’Emilia Romagna prendono atto degli aumenti e calcolano il tariffario. Cosa incide sulla bolletta? In primis, il rincaro dei costi energetici che impattano sensibilmente sulle tariffe; in secondo luogo, la retribuzione degli investimenti riconosciuta ai gestori del servizio. Certo, una retribuzione dal punto di vista tecnico assolutamente corretta, legittima e lecita. Ma su questo punto vorrei fare anche una valutazione politica: la retribuzione degli investimenti oscilla di anno in anno intorno al 6 per cento. A mio modo di vedere è molto generosa. Purtroppo, in tempi come questi, sarebbe meglio rimodularla al ribasso per alleggerire le bollette".
Cronaca"Investimenti dei gestori, la retribuzione è alta"