Si è fatta sentire prima del solito l’influenza di stagione. Il picco che di solito viene raggiunto alla fine di gennaio, quest’anno ha anticipato la sua virulenza, costringendo a letto, a oggi in tutta Italia, quasi un milione di persone: l’Istituto superiore di sanità sabato scorso ha evidenziato il trend settimanale in crescita dell’influenza, con una percentuale di contagiati poco sotto il 30% (29,4%) sul totale dei campioni analizzati, sottolineando inoltre come nel caso della simil influenza il livello attuale risulti il più alto di tutte le stagioni precedenti. In crescita anche le infezioni da Covid. Condizione complessiva che inevitabilmente fa andare sotto stress i reparti di emergenza-urgenza degli ospedali. Situazione cui non sfugge la provincia di Ferrara. Ieri i ricoverati a Cona perché positivi al coronavirus erano 68: un numero del tutto ragguardevole, che lascia intendere quanti possano essere coloro che sono positivi, pur non avendo bisogno di ricorrere alle cure ospedaliere. Mentre è più complesso riuscire a stabilire con certezza quanti sono gli accessi per l’influenza di stagione.
Pronto soccorso. Dando uno sguardo ai numeri degli accessi ai pronto soccorso della provincia, ieri, abbiamo visto che già dalla tarda mattinata a Cona la media dei casi in trattazione oscillava intorno ai cinquanta e trenta quelli in attesa. L’altro reparto di emergenza urgenza con numeri più ragguardevoli è stato quello del Delta con, sempre in tarda mattinata, una ventina di casi in trattazione e dodici in attesa. Numeri più blandi a Cento e ad Argenta: nel primo sette in trattazione e sei in attesa, mentre nel secondo solo tre pazienti presi in carico. Qualche ora dopo, alle 15.30 circa, i numeri per Cona e il Delta erano molto simili ai precedenti: 39 i pazienti in esame al Sant’Anna e trenta in attesa, mentre al Delta 22 in trattamento e undici in attesa. Sempre numeri più esegui a Cento (11 in trattamento e dieci in attesa) e ad Argenta (4 in trattamento e dieci in attesa).....
Sintomi e consigli. I sintomi dell’influenza in corso sono febbre alta ad esordio improvviso, tosse secca e stizzosa, mal di testa, stanchezza e debolezza, brividi, dolori muscolari e articolari, dolori addominali, diarrea, nausea e vomito (soprattutto nei bambini). Ma anche mal di gola, naso congestionato e starnuti, perdita di appetito e ridotta qualità del sonno. Fin dalla comparsa dei primi sintomi si può inoltre assistere a manifestazioni simili al più classico dei raffreddori, come ad esempio aumentate secrezioni nasali, lacrimazione e bruciore agli occhi; i sintomi tendono in genere a sfumare nel giro di 5-7 giorni al massimo (poco di più nei bambini), tuttavia l’astenia e la tosse possono durare molto più a lungo. Il tempo d’incubazione, ossia il periodo che intercorre tra il contagio e le prime manifestazioni, è variabile da uno a quattro giorni. Oltre ad antipiretici e antinfiammatori per ridurre gli effetti del virus, viene consigliato riposo per almeno 3/4 giorni
e l’assunzione di liquidi per prevenire la disidratazione. Vanno bene l’acqua, il brodo, le bevande con integratori salini (meglio se povere di zuccheri).
Cristina Rufini