CRISTINA RUFINI
Cronaca

Incidente mortale. Si indaga su dinamica e regolarità del lavoro dei sette braccianti

Accertamenti in corso dopo la tragedia costata la vita a due operai . Una delle due vittime era alla guida della Opel Zafira finita nel canale. Ferite lievi per i sopravvissuti. Approfondimenti sul tipo di occupazione.

Incidente mortale. Si indaga su dinamica e regolarità del lavoro dei sette braccianti

Incidente mortale. Si indaga su dinamica e regolarità del lavoro dei sette braccianti

Sul tragico incidente che nel primo pomeriggio di lunedì pomeriggio, vicino Portoverrara, è costato la vita a due braccianti pachistani: Alì Babar, il primo a perdere la vita, seguito pochi minuti dopo dal compagno di lavoro Muhammad Shahbaz c’è un’inchiesta aperta. Entrambi stavano rientrando dal lavoro nei campi, a bordo di una Opel Zafira, insieme ad altri cinque braccianti e connazionali. Tra i deceduti c’è anche lo straniero che era alla guida della monovolume che ha sbandando ed è finita nel canale che costeggia la strada tortuosa e stretta.

Un fascicolo d’inchiesta aperto dalla Procura di Ferrara per fare piena luce sulla dinamica dell’incidente e per capire anche se ci possano essere altri aspetti da valutare connessi al lavoro che svolgevano nei campi. Secondo le prime dichiarazioni raccolte dagli investigatori, sembra che i braccianti fossero regolarmente assunti a Lagosanto, ma la procura disporrà comunque approfondimenti per ricostruire il più possibile la dinamica dell’incidente, se ci possano essere cause esterne al malore o colpo di sonno o altro che possa aver portato il conducente a perdere il controllo del mezzo e finire nel canale, che in questi giorni era pieno di acqua. Ma anche per accertare la natura del lavoro che avevano appena svolto nei campi e l’effettiva regolarità dell’assunzione, così come emergerebbe dalle prime dichiarazioni dei connazionali: accertamenti comunque dovuti in questi casi.

Ferite lievi per gli altri cinque occupanti della Zafira, autovettura che era omologata per il trasporto di sette persone, i quali se la sono cavata con tantissima paura e qualche contusione lieve. Saranno loro, quindi, la fonte principale per raccogliere informazioni su che cosa possa essere accaduto negli attimi immediatamente precedenti la fuoriuscita dell’auto dalla sede stradale. E anche a spiegare la propria posizione lavorativa. Elementi che poi saranno messi insieme dal sostituto procuratore che coordina le indagini, Ciro Alberto Savino.

L’incidente. Mancava una manciata di minuti alle 15 di lunedì quando la monovolume con a bordo i sette braccianti agricoli, tutti originari del Pakistan, stavano rientrando dai campi di Lagosanto dove poco meno di un’ora prima avevano terminato il turno di lavoro che era iniziato la mattina presto. Si stavano dirigendo verso Portomaggiore dove alloggiano insieme a molti altri connazionali. Stavano percorrendo la strada che da Portomaggiore collega a Portoverrara e poi al Mezzano: stretta e con molte curve. Pericolosa anche per la presenza dei canali che corrono lungo la carreggiata. Ed è proprio in uno di questi canali che la Opel è finita, capovolgendosi ruote all’aria. Niente da fare per Babar estratto già senza vita, mentre per Shahbaz le speranze di strapparlo alla morte si sono infrante pochi minuti dopo, durante il trasporto in ambulanza.