
Sergio Sandrolini Cortesi, 28 anni, e Giulia Signorini, 25
Ferrara, 1 luglio 2018 - "Giulia aveva tutta la vita davanti. La laurea in farmacia conseguita nell’autunno scorso, il tirocinio nella farmacia del paese. Incarnava i valori della famiglia e dell’identità più bella di questa terra. Era una di noi. L’abbiamo vista crescere. In parrocchia, tra i nostri ragazzi, nei campi dell’azione cattolica. Aggraziata, educata, splendida, con un sorriso che diffondeva a tutti. Non possiamo credere ad una disgrazia così grande".
Scende il silenzio su un paese che piange. Vigarano Pieve è in lutto dopo il terribile incidente avvenuto nel Veronese dove sono morti due ragazzi giovanissimi. La scomparsa di tre parrocchiani in pochi giorni, e ieri la tragedia di Giulia Signorini, scomparsa ad appena 25 anni, sono qualcosa di troppo grande per poter essere affrontato. Don Raffaele Benini, parroco di Vigarano Pieve è in lacrime. Anche Barbara Paron, sindaco di Vigarano non trattiene la commozione. "Giulia era una delle mie ragazzine quando insegnavo in palestra – racconta –: una ragazzina esemplare come la sua famiglia. È cresciuta splendida, unica, ineccepibile. Il padre Alberto è il fulcro degli agricoltori di Vigarano, una pietra miliare in un settore di cui è pioniere, capace di mettere a disposizione della comunità la sua conoscenza ed esperienza. Non ci sono parole in questi momenti. Siamo con loro e vicini a loro». Giulia lascia la madre Cristina e il fratello più giovane Ruggero.
La storia con Sergio Sandrolini Cortesi, 28enne di Poggio Renatico, era una storia d’amore vera, solida, felice, iniziata alcuni anni fa. Li univa anche la passione per i viaggi, le esplorazioni di un mondo da condividere, da conoscere con quella curiosità colta anche per il mondo antico che Sergio – diplomato al liceo Canonici Mattei e impegnato nel settore degli apparati medici in cui opera l’azienda di famiglia – ha sempre coltivato.
Cultura e avventura erano i passi su cui muovevano scelte di quotidianità che rendevano questi due giovani unici ed inseparabili. Ed è proprio tra gli amici della scherma antica della ‘Compagnia delle lance spezzate’ che, come un tuono, si diffonde un dolore che si estende ben oltre Poggio Renatico. "Non possiamo crederci – dicono scuotendo la testa – Sergio era una persona piena di vitalità. Un giovane leale che sapeva diffondere e condividere le sue tante passioni, dalla scherma, alla moto, dal soft air ai viaggi. Aveva lo spirito di squadra e sapeva dare forza al gruppo".