MATTEO RADOGNA
Cronaca

Inchiesta sui dati rubati, si allarga la banda degli hacker: coinvolto anche un ferrarese

Una cinquantina di ’spioni’ che promettevano ai clienti di intervenire sui processi e indagini. L’uomo, 62 anni, si avvaleva di pubblici funzionari ed esponenti delle forze dell’ordine

La conferenza stampa del procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, 64 anni. E a sinistra gli uomini della Finanza

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Ferrara, 28 ottobre 2024 – C’è anche un ferrarese di 62 anni nell’inchiesta dei dati rubati che conta ben 50 indagati. Una presunta associazione per delinquere che avrebbe promesso e si sarebbe vantata di poter intervenire su indagini e processi. Una struttura “a grappolo” in cui ogni “componente” e “collaboratore” aveva a sua volta “contatti nelle forze dell’ordine e nelle altre pubbliche amministrazioni” con cui “reperire illecitamente dati”.

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Nelle rete degli indagati c’è anche un ferrarese che attraverso dei funzionari del fisco era riuscito ad acquistare dati su un’imprenditrice e un’azienda entrambi invischiati in un’indagine tributaria. Forse con l’intento di aiutare queste persone, l’uomo avrebbe carpito, aiutato da alcuni funzionari, le informazioni riservate, coperte da segreto di ufficio.

Così sui social si descrive il ’professionista’ che ha acquistato i dati segretati: “Mi occupo di indagini investigative. Sono in grado di reperire informazioni importanti, grazie a un equipe professionale e con l’aiuto di fonti ufficiali e ufficiose. Questo il mio vero punto di forza. Non mi fermo alle informazioni attinte unicamente da banche dati pubbliche”.

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Insomma, anche su internet descriveva la sua attività volta a carpire informazioni difficilmente reperibili attraverso i canali ufficiali. Peccato che l’indagine della finanza e carabinieri ritenga che si tratti di un reato. In particolare, l’uomo era il committente di altre tre persone che avevano carpito illecitamente le informazioni dalle banche date del Ministero dell’Intero e dell’Agenzia delle Entrate.

L’indagato, inoltre, al suo telefono di lavoro risulta non raggiungibile. L’operazione illecita, che lo ha coinvolto, risulta una delle tante scoperte dalle Fiamme Gialle e carabinieri che il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo definisce un “gigantesco e allarmante mercato di dati riservati”. Un’intricata rete di ‘spioni’ fatta di hacker, consulenti informatici, agenzie private di intelligence e poliziotti convinta di poter “fregare” tutta Italia con la loro fabbrica di dossier, che metteva sul mercato informazioni riservate acquisite in modo illecito da banche dati strategiche per l’Italia. Con numerosi clienti disposti a pagare non solo per fini ‘aziendali’ ma anche ‘familiari’.

Le informazioni sensibili sarebbero state prelevate su commissione e per essere rivenduti: si parla anche di dati e informazioni sensibili, anche appartenenti a esponenti politici. La presunta associazione per delinquere avrebbe prelevato dalle banche dati strategiche nazionali informazioni su conti correnti, precedenti penali, dati fiscali, sanitari e altro, evadendo su commissione e dietro compenso, la richiesta dei “clienti”, tra cui soprattutto grandi imprese, studi professionali e legali, interessati a condizionare le attività di loro “concorrenti” con questo “dossieraggio”.

Non solo. I magistrati hanno rilevato che la banda di spie, che ha carpito una mole impressionante di informazioni da banche dati nazionali compresi file classificati, gode “di appoggi di alto livello, in vari ambienti, anche quello della criminalità mafiosa e quello dei servizi segreti, pure stranieri”. Gli ’spioni’, fra l’altro, si vantavano di essere riusciti a violare un indirizzo e-mail assegnato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella due degli arrestati nell’indagine milanese sul dossieraggio. L’organizzazione ruotava attorno a Carmine Gallo, ex super poliziotto determinante nella risoluzione dell’omicidio Gucci e nella liberazione degli ostaggi Cesare Casella e Alessandra Sgarella, nonché braccio destro dei pm dell’Antimafia nei primi blitz anti ’ndrangheta in Lombardia.