REDAZIONE FERRARA

Incendi: sale l’allerta. Boschi, campi e pinete, stato di grave pericolosità: "Noi, in azione dai cieli"

Ferrara è tra le sette province in codice arancione, fortissime le temperature. I nostri vigili del fuoco pronti ad intervenire anche con l’aiuto dei droni. Un ’pilota’ raccoglie dall’alto i dati e indica alle squadre come muoversi.

Ferrara è tra le sette province in codice arancione, fortissime le temperature. I nostri vigili del fuoco pronti ad intervenire anche con l’aiuto dei droni. Un ’pilota’ raccoglie dall’alto i dati e indica alle squadre come muoversi.

Ferrara è tra le sette province in codice arancione, fortissime le temperature. I nostri vigili del fuoco pronti ad intervenire anche con l’aiuto dei droni. Un ’pilota’ raccoglie dall’alto i dati e indica alle squadre come muoversi.

di Mario Bovenzi

FERRARA

"Ho la licenza di volo, come un pilota d’aereo", scherza un po’ Francesco Faccini, vigile del fuoco, pilota di droni. E’ lui ad individuare dall’alto focolai e brace che cova sotto la cenere, i punti dove intervenire con l’acqua lanciata magari dal cielo, delimitare l’area colpita per procedere con la bonifica, trasmettere tutti i dati del monitoraggio. Si chiama topografia applicata al soccorso, in codice Tas, e viene svolta da operatori specializzati. Come Faccini, che non nasconde il suo orgoglio, quello di ‘guidare’ i droni, la frontiera avanzata nella lotta agli incendi boschivi.

Ha seguito un corso in una scuola in provincia di La Spezia, in Italia di scuole ce ne sono due. "I dati che ricaviamo vengono raccolti per formare un database, una mole di informazioni che consente di migliorare il nostro modus operandi", dice Faccini, al suo fianco – gli occhi ai monitor che raccontano la situazione dei roghi nella nostra provincia e in tutta italia – c’è il comandante provinciale Antonio Del Gallo. Laureato in ingegneria civile, alle spalle un lungo curriculum, Del Gallo ha una carriera che l’ha portato a misurarsi con l’emergenza, dagli incendi al sisma. Nel 2012, anno in cui il terremoto devastò l’Emilia, lavorava alla direzione regionale del Veneto e, all’indomani del terremoto, era a Ferrara proprio per costituire un campo base alla fiera. Campo che poi rimase operativo per circa un anno. In questa estate infuocata per le temperature, il pericolo ha un nome, incendi boschivi. L’anno scorso eravamo in piena emergenza, un piromane aveva preso di mira il boscone della Mesola e le pinete. Quest’anno – nonostante l’attenzione sia alta – per ora il corpo dei vigili del fuoco si è misurato con incendi di sterpaglie, fieno e arbusti. Niente a che fare con il 2023 quando la superficie boschiva finita in cenere per il fuoco toccò i 127 ettari. La macchina per intervenire è pronta. Una squadra, che opera a livello regionale, si alterna nel distaccamento di Ferrara. In tutto sono nove le squadre che operano in Regione, una per ogni provincia. Un gruppo di uomini e mezzi farà base a Ferrara per una decina di giorni. Siamo in codice arancione, stato di grave pericolosità proprio per il rischio di incendi boschivi. "In qualsiasi situazione d’emergenza siamo pronti ad intervenire con personale rafforzato – precisa il comandante provinciale Antonio Del Gallo –. Le squadre hanno caschi, giacche, tutti i dispositivi e mezzi. Insomma tutto il necessario per muoverci bene ed in sicurezza". Un sistema, quello messo in campo, che punta a centrare il buon esito dell’operazione. Tradotto, spegnere le fiamme, proteggere la popolazione.

Le zone più attenzionate sono Mesola, dove sroge il Boscone, Codigoro, Comacchio anche qui con le pinete e le aree boschive, il Mezzano. Mezzano dove frequenti sono gli interventi per la torba. Anche sulla torba è intervenuto Faccini con il drone, per osservare dall’alto il terreno, per fare un monitoraggio che rende l’intervento più efficace, mirato. "La torba subisce una sorta di processo di autocombustione, si innesca da sola per il calore. Per intervenire in modo efficace si procede con la sommersione dell’area, viene allagata la zona", spiega il comandante. Si schierano davanti alla caserma con i mezzi. Ci sono la squadra pronta ad intervenire negli incendi boschivi, gli uomini che fanno parte della colonna mobile. Unità che si sposta in tutta Italia per affrontare le emergenze, come i terremoti e le alluvioni. "La situazione per gli incendi boschivi nella nostra provincia fortunatamente non è come lo scorso anno, ma noi siamo pronti. La sicurezza il nostro obiettivo", saluta il comandante prima del rompete le righe. Si torna in caserma, caschetti, giacche e stivaloni. Pochi minuti per arrivare sul fronte del fuoco. Un po’ eroi in un’estate rovente, giorni che puntano a 40 gradi.