Quando nel 2012 fu approvata la Riforma Severino, la corruzione politico-amministrativa iniziava a essere percepita come una vera e propria emergenza. Non si era ancora arrivati al furore punitivo che avrebbe caratterizzato la legge ‘Spazzacorrotti’ del 2019, fortemente voluta dal Governo giallo-verde, ma già allora la corruzione perse la sua natura strettamente penalistica e assunse la polimorfa fisionomia di ‘fenomeno patologico’, per prevenire il quale si concepirono numerosi interventi, tra i quali le misure che prevedono l’incandidabilità e il divieto di ricoprire cariche elettive conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.
* Avvocato e professore associato di Diritto penale