"In 14 mesi i miei 120 ettari di terreno, ed i suoi raccolti, sono finiti sott’acqua per ben 5 volte. Ci ho rimesso tempo e denaro, spesi per coprire le perdite e ripristinare danni ed attrezzature. Ma ora chiedo a voi, agli enti preposti, alla regione: cosa debbo fare? Ci sarà un futuro per la mia azienda, fondata dai miei nonni? Ditemelo, visto che il fenomeno si ripete ormai con una certa frequenza! Debbo vendere la mia attività ed abbandonare tutto il lavoro fatto in 100 anni, considerato che queste calamità possono accadere ancora?". E’ questo, in estrema sintesi, l’intervento che, espresso da un imprenditore agricolo di Campotto, Pietro Tognetti, la cui attività è stata duramente colpita dai devastanti accadimenti climatici ed idrogeologici del 19 ottobre, ha chiuso l’altra sera al Teatro dei Fluttuanti l’assemblea pubblica organizzata per fare il punto sullo stato delle cose post allagamenti. "Faremo di tutto per migliorare la situazione, potenziare impianti e strutture di regimazione" ha risposto il primo cittadino Andrea Baldini. Che ha poi posto l’accento su di "una situazione che va pian piano normalizzandosi, con livelli delle piene di fiumi e canali, in calo, così come le piovosità". Indice puntato poi sulla fatale "rottura dell’argine dell’Idice che ha sommerso tutto-ha detto Baldini-mentre il tamponamento della falla che si era venuta a creare, si è reso molto difficoltoso a causa delle forti precipitazioni che han rallentato il cantiere". Ha poi preso la parola Ilic Ghinelli, dirigente del Consorzio della Bonifica Renana. Che ha spiegato nei dettagli causa ed effetti tecnici di esondazioni ed allagamenti. Che hanno messo in ginocchio il paese, ed alluvionato l’area tra il fiume Reno e l’Idice, il cui argine è franato nei pressi del parco e Museo delle Valli, sommerso insieme alla Pieve di San Giorgio, bar, ristoranti, interessati da varie iniziative solidaristiche. Ma soprattutto campagne circostanti, ed abitazioni. I cui abitanti, sfollati con un’ordinanza di evacuazione, poi revocata, son potuti rientrare a casa in questi giorni. Ghinelli ha illustrato numeri e dati: su tutto "2200 ettari sommersi da 35 milioni di metri cubi d’acqua".
Nando Magnani