REDAZIONE FERRARA

In barca per ricordare Rinaldi. Successo del secondo memorial

Si è svolto il II° memorial parasailing "Mauro Rinaldi" a Lido di Volano, in onore dell'attivista per l'inclusione dei disabili. Il progetto coinvolge giovani con disabilità cognitiva per promuovere l'integrazione attraverso lo sport velico.

Si è svolto il II° memorial parasailing "Mauro Rinaldi" a Lido di Volano, in onore dell'attivista per l'inclusione dei disabili. Il progetto coinvolge giovani con disabilità cognitiva per promuovere l'integrazione attraverso lo sport velico.

Si è svolto il II° memorial parasailing "Mauro Rinaldi" a Lido di Volano, in onore dell'attivista per l'inclusione dei disabili. Il progetto coinvolge giovani con disabilità cognitiva per promuovere l'integrazione attraverso lo sport velico.

LIDO DI VOLANO

Una regata per ricordare un grande amico che della doverosa attenzione verso i disabili ne aveva fatto uno scopo della propria vita. Si è concluso domenica scorsa il II° memorial parasailing "Mauro Rinaldi", compianto funzionario del circolo nautico Volano, scomparso alcuni anni fa, che durante la sua vita portava avanti un importante punto di riflessione all’interno della Federazione Italiana Vela, per integrare nell’area del parasailing anche la disabilità cognitiva. Un’idea che vede il sodalizio nautico codigorese, ma con sede a Lido di Volano, coinvolgere i giovani di diverse età e sesso, della cooperativa sociale "Più Felici" di Bosco Mesola dallo scorso mese di maggio, con incontri specifici sulla sicurezza e componenti dell’imbarcazione a vela. Sono una dozzina i giovani, provenienti dai comuni di Goro, Mesola e Codigoro che dal mese successo hanno iniziato le prove in mare supportati da Alice Rinaldi, figlia dell’indimenticato Mauro e responsabile del progetto in acqua ed affiancati, per garantire la sicurezza dei giovani, tutto il gruppo di aiuti istruttori del Circolo Nautico Volano. "Riteniamo che l’inclusione attraverso lo sport rappresenti uno di quegli strumenti che in più occasioni abbia maggiori potenzialità di successo". Lo dice Matteo Mingozzi, coordinatore del progetto di vela terapia inaugurato oltre vent’anni fa e che da allora proprio per la capacità inclusiva dei più fragili, ha sempre riscosso grandi consensi fra i giovani fragili e le loro famiglie. "Un’inclusione che ha permesso ai ragazzi di acquisire quella consapevolezza - conclude Mingozzi - che assieme alle loro famiglie gli permetta di vivere una vita più serena ed anche con maggiore autonomia".

c. c.