Nonostante continuiamo ad avere il tasso di occupazione femminile più basso d’Europa, l’Italia presenta, in termini assoluti, il numero più elevato di lavoratrici indipendenti. Nel 2023, le donne italiane in possesso di partita Iva che lavorano come artigiane, commercianti, esercenti o libere professioniste ammontano a 1.610.000, a fronte di 1.433.100 presenti in Francia e 1.294.100 occupate come autonome in Germania. Un record europeo che evidenzia ulteriormente la notevole propensione degli italiani, sia maschi che femmine, all’imprenditorialità. A segnalarlo è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre. E, Ferrara, è la prima in Regione per numero di imprese femminili in rapporto al totale.
Ma andiamo per gradi. L’assoluto primato delle imprenditrici assume una rilevanza ancor più significativa se consideriamo che la popolazione femminile italiana in età lavorativa, compresa tra i 20 e i 64 anni, è costituita da 17.274.250 persone; al contrario, la Francia registra un surplus di 1,9 milioni di donne rispetto a tale cifra e la Germania supera addirittura il nostro dato di ben 7,3 milioni. In Italia sono le province del Mezzogiorno a registrare l’incidenza percentuale più elevata di imprese a conduzione femminile sul totale delle attività presenti in ciascuna delle 105 realtà territoriali monitorate dall’Ufficio studi della Cgia. E Ferrara? La nostra provincia si colloca alla posizione numero 54 nella classifica generale stilata dall’ente di ricerca. Sono 6.852, il totale delle imprese femminili e occupano quasi trentamila addetti sul territorio (29.147 per la precisione), rappresentando il 23,5% del totale delle attività produttive. Poco meno di un terzo.
Come detto in premessa, però, la nostra è la prima provincia emiliano-romagnola per numero di imprese ‘rosa’ in rapporto alle attività produttive totali iscritte al registro delle imprese della Camera di Commercio Ferrara-Ravenna. Dopo di noi, di parecchie posizioni, troviamo Rimini alla posizione numero 76 e Piacenza subito dopo (77). Poi, dalla posizione numero ottanta troviamo Modena (con una percentuale di poco superiore ai 21,5 punti percentuali), Ravenna e Bologna. Il capoluogo di Regione è piuttosto indietro nel posizionamento su questo comparto. Tant’è che sono poco meno di 18mila le imprese femminili nel bolognese. Male anche Forlì-Cesena che ha una percentuale di imprese femminili di poco superiore ai 21 punti percentuali in rapporto al totale delle aziende registrate, mentre la maglia nera in Regione va a Reggio Emilia che, nella classifica generale, ottiene la posizione numero 102 con una percentuale di imprese femminili di poco superiore al 19%.
I settori. Circa il 56 per cento delle donne imprenditrici attive nel nostro Paese è impiegato nel settore dei servizi alla persona e nei servizi alle imprese. Poco meno del 20 per cento opera nel commercio, mentre poco oltre il 10 per cento è attivo nell’Horeca e circa un ulteriore 6 per cento nell’industria, medesima percentuale si riscontra anche nell’agricoltura.