FRANCESCO PANDOLFI
Cronaca

Importavano acciaio dalla Cina evadendo i tributi: sequestro di 2,4 milioni

False dichiarazioni doganali, nei guai due società: gli amministratori delle imprese hanno ottenuto un risparmio illecito dichiarando di acquistare i prodotti dalla Corea del Sud invece

Il materiale sottoposto a sequestro

Il materiale sottoposto a sequestro

Ferrara, 1 ottobre 2024 - Falsificavano le dichiarazioni da presentare all'agenzia delle dogane, evadendo i dovuti tributi, dichiarando di importare acciaio dalla Corea del Sud invece che dalla Cina. Con questa accusa la Guardia di finanza di Ferrara, su richiesta dell'European pubblic prosecutor’s office (EPPO) di Bologna, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, di importo pari a circa 2,4 milioni di euro, emesso nei confronti di due società operanti nella commercializzazione di bobine di acciaio inossidabile.

A finire nei guai sono stati gli amministratori delle imprese, una con sede a Ferrara e l'altra a Varese, che si sarebbero resi responsabili di una rilevante frode doganale. 

Le investigazioni, sviluppate attraverso l’analisi dei documenti sequestrati in diverse città d'Italia, tra le quali Ferrara, Varese, Milano e La Spezia, e attività di intercettazione, hanno fatto emergere, in oltre 110 operazioni di importazione di acciaio, la falsità delle dichiarazioni presentate all’Agenzia delle dogane con riferimento all’origine del prodotto.

In particolare i tre responsabili delle imprese, che risultano indagati per i reati di contrabbando doganale e falsità ideologica, avrebbero falsamente attestato la provenienza coreana dell’acciaio quando in realtà il prodotto era di origine cinese. In questo modo le ditte sono riuscite a usufruire dell'esenzione dal pagamento dei tributi doganali, prevista per la merce originaria dalla Corea del Sud, invece che pagare quanto previsto per i prodotti che arrivano dalla Cina.

Le imprese avevano così ottenuto un risparmio illecito di circa 2,4 milioni di euro, somma interamente sequestrata e trovata depositata sui conti societari. La Finanza specifica che le società coinvolte rispondono della responsabilità amministrativa da reato trattandosi di illeciti commessi dagli amministratori nell’interesse delle stesse imprese che sono risultate prive di validi presidi richiesti dalla legge proprio per prevenire la commissione di specifici reati, tra i quali il contrabbando che è oggetto di addebito da parte dell’Autorità giudiziaria.