
Presenza fissa alla Scala fino al 1950, Mafalda Favero si esibì nei palcoscenici più celebri del mondo. Quest’anno è il 120esimo anniversario della nascita
PORTOMAGGIORE
Concerto conclusivo per la tredicesima edizione della rassegna "Musica con tè", momenti musicali seguiti da degustazione di infusi e fine pasticceria, nella delizia estense del Verginese, a Gambulaga. La rassegna è organizzata dall’Associazione Polifonica Il Nuovo Echo, con il patrocinio del Comune di Portomaggiore, assessorato alla Cultura, e la collaborazione di Atlantide studi e servizi ambientali e turistici, e sponsor locali. Il concerto di oggi sarà dedicato a Mafalda Favero, soprano di fama internazionale nata a Portomaggiore nel 1905, e quest’anno si celebra il 120° anno dalla nascita. Un doveroso omaggio che la direzione artistica dell’Associazione Polifonica Il Nuovo Echo ha inserito nella programmazione della rassegna annuale. L’appuntamento è alle 16, si esibiranno il soprano Sonia Visentin, il baritono Alberto Zanetti, accompagnati al pianoforte da Fausto Zanetti. Per informazioni e prenotazioni telefonare al 335-236673. Mafalda Favero Iniziò la carriera nel 1926 a Cremona con lo pseudonimo di Maria Bianchi, interpretando poi diversi ruoli a Parma nei due anni successivi, prima di giungere al Teatro alla Scala, dove debuttò nel 1929 nel ruolo di Eva ne "I maestri cantori di Norimberga", con la direzione di Arturo Toscanini. Divenne una presenza fissa alla Scala fino al 1950, esibendosi inoltre all’Opera di Roma e negli altri principali teatri italiani. Apparve anche all’estero: Royal Opera House di Londra nel 1937 e nel 1939, Stati Uniti (Metropolitan Opera House e San Francisco Opera) nel 1938, Buenos Aires nel 1941. I ruoli che la resero celebre furono in primis Manon, che le permise di esprimere tutte le doti di cantante-attrice, e poi Mimì, Liù, Butterfly, Adriana. Al termine della carriera divenne insegnante di canto alla Scala di Milano, tra i tanti cantanti che divennero suoi allievi il più illustre è stato il tenore Luciano Pavarotti.
Franco Vanini