REDAZIONE FERRARA

"Il trasporto dei pazienti dializzati?. Spetta all’autorità sanitaria locale"

Il ’Comitato Diritti Violati’ interviene dopo il recente episodio di Bondeno, e il ’taglio’ operato dal Comune "Non si può scaricare questa problematica sui singoli pazienti, si tratta di una terapia salvavita".

Il ’Comitato Diritti Violati’ interviene dopo il recente episodio di Bondeno, e il ’taglio’ operato dal Comune "Non si può scaricare questa problematica sui singoli pazienti, si tratta di una terapia salvavita".

Il ’Comitato Diritti Violati’ interviene dopo il recente episodio di Bondeno, e il ’taglio’ operato dal Comune "Non si può scaricare questa problematica sui singoli pazienti, si tratta di una terapia salvavita".

Sulla vicenda del dializzato, che vive con una pensione minima, al quale il Comune di Bondeno ha annunciato che dovrà pagarsi il servizio di trasporto agli ospedali a partire dal primo gennaio, interviene ‘Il comitato diritti violati’ ricordando le leggi e le procedure a tutela delle persone più fragili. "Il Comune di Bondeno prima di dare una simile comunicazione – fa notare il presidente Aldo Ferrante – avrebbe dovuto coordinarsi con Rer e Ausl, in modo da avvertire con congruo anticipo sul ‘percorso’ che i pazienti avrebbero dovuto intraprendere. Purtroppo, molto spesso alle PP.AA. (il codice di comportamento della pubblica amministrazione, ndr.) manca un po’ di umanità e il sistema sanitario regionale non può scaricare sui comuni le sue competenze". Poi una riflessione: "Ma se la legge manca dei decreti attuativi – chiede – dove è scritto che il paziente deve pagare, ovvero, arrangiarsi?".

Aldo Ferrante e Riccardo Forni, a nome del Comitato diritti violati, fanno una premessa puntuale: "Il trasporto dei pazienti nefropatici cronici in trattamento dialitico – evidenziano – era previsto nei Livelli essenziali di assistenza del 2001 ed è stato confermato con la stessa identica disciplina con il DPCM approvato il 12.01.2017 (art. 55). Il trasporto dei pazienti dializzati – aggiungono – è stato inserito in questa legge perché la dialisi è parte della terapia sanitaria salvavita, a cui i pazienti sono costretti a sottoporsi due o tre giorni alla settimana. Ne consegue che il trasporto per dialisi è un trasporto sanitario, che può essere semplice oppure complesso a seconda delle condizioni del paziente".

Normative che parlano chiaro. I livelli essenziali di assistenza elencano le prestazioni sanitarie che devono essere garantite in modo uniforme sull’intero territorio nazionale. "Devono obbligatoriamente provvedere con tutti gli strumenti messi a loro disposizione – sottolineano Ferrante e Forni –. Non si può scaricare questa problematica sui singoli pazienti. La dialisi è una terapia salvavita di cui il trasporto è parte integrante ed è per questa unica ragione che viene disciplinato a livello nazionale direttamente dal Ministro della Salute, in modo uniforme sull’intero territorio nazionale. Il trasporto dei dializzati deve essere definito dai decreti legislativi attuativi". Si apre una riflessione mentre il Comitato si dice "Pronto ad un confronto con le istituzioni competenti".

Claudia Fortini