FEDERICO MALAVASI
Cronaca

"Il sogno americano offuscato dall’odio sociale. Una scelta molto difficile"

Il regista Maximilian Law, tra Ferrara e Los Angeles, riflette sulle divisioni sociali in America e sull'importanza di separare arte e politica.

Il regista Maximilian Law, tra Ferrara e Los Angeles, riflette sulle divisioni sociali in America e sull'importanza di separare arte e politica.

Il regista Maximilian Law, tra Ferrara e Los Angeles, riflette sulle divisioni sociali in America e sull'importanza di separare arte e politica.

"Il sogno americano esiste ancora, ma è offuscato dalle divisioni sociali. Una volta calmato questo ‘rumore’, potrà tornare al suo splendore. Perché l’America è sempre l’America". Maximilian Law ha radici ferraresi ma da vent’anni vive negli States. Fondatore e direttore del Ferrara Film Festival, si divide tra le mura estensi e la città degli angeli e delle stelle del cinema, Los Angeles. Da cittadino americano, essendo in questi giorni ancora in Italia, il suo dovere in vista delle elezioni presidenziali Usa lo ha già svolto. Il suo candidato? Top secret.

Maximilian Law, oggi sarà il giorno decisivo per il nuovo presidente degli Stati Uniti. Lei ha già votato?

"La settimana scorsa, tramite l’ambasciata".

Trump o Harris?

"Non lo dirò mai, nemmeno sotto tortura".

Mettiamola in un altro modo, è stato difficile scegliere?

"Non è stato semplice. Credo che l’arte e il cinema non debbano avere colori. Bisognava però prendere una decisione e io ho fatto la scelta che ritenevo migliore in questo momento storico".

Come è l’America di oggi vista dagli occhi di un ferrarese?

"Vivo negli Usa da vent’anni e in questo periodo il Paese è molto cambiato. Nel mio piccolo noto una divisione sociale che non dovrebbe esserci. Si respira un clima di odio, spesso amplificato dai social media, che ha spaccato il popolo a stelle e strisce. Un’esasperazione che va superata recuperando il senso comune".

Tanti attori e personaggi dello spettacolo hanno espresso il proprio sostegno per l’uno o l’altro candidato. Che ne pensa?

"Ognuno ha diritto alle proprie opinioni, per carità. Credo però che un attore non dovrebbe spendersi politicamente. Il cinema è di tutti. È la mia piccola critica alle star americane: pensate al grande schermo e non alla politica".