Addio Bologna, di nuovo a Ferrara. Maria Luisa Pacelli, ex direttrice della Pinacoteca nazionale di Bologna e precedentemente direttrice delle Gallerie d’arte moderna e contemporanea della nostra città e Ferrara Arte, spiega in punta di diritto spiega le motivazioni per le quali il suo incarico felsineo – di competenza ministeriale – sia terminato e, dunque, lei tornerà in pianta stabile a Ferrara. Per la precisione, in Comune. Ma facciamo un passo indietro. "È importante precisare - spiega Pacelli - che il mancato rinnovo è dovuto a ragioni tecniche, legate alla Riforma istituzionale in corso, e non a una scelta discrezionale degli organi dirigenziali o politici: il rinnovo non è stato possibile in quanto le modifiche intervenute con la riorganizzazione del ministero della Cultura, avendo accorpato la direzione regionale musei dell’Emilia-Romagna alla Pinacoteca nazionale di Bologna, hanno creato un istituto giuridicamente nuovo rispetto a quello per cui ho concorso. Per le medesime ragioni per cui non è stato possibile il rinnovo, non mi è stata data una proroga".
Il neo titolare del dicastero alla Cultura, Alessandro Giuli, ha chiamato direttamente Pacelli per spiegarle le motivazioni che hanno portato alla decisione di non rinnovare il contratto. "Nonostante il rammarico per le modalità con cui si è concluso il mandato e per l’interruzione improvvisa di un lavoro fatto con serietà, spirito di servizio e passione – ha detto Pacelli – è stato per me di grande importanza il sostegno ricevuto dal ministro Alessandro Giuli, che mi ha telefonato per confermare che alla base del provvedimento ci sono ragioni tecnico-giuridiche, che l’apprezzamento e la fiducia nel mio operato non è in discussione, che mi considera una ‘riserva della Repubblica delle arti’ e che sarà sua cura affinché questa posizione del Ministero da lui guidato emerga pubblicamente". La storia della funzionaria del Comune, anche ai Diamanti, è travagliata. O meglio, iniziò il travaglio quando il critico d’arte, Vittorio Sgarbi, venne nominato dall’allora neo sindaco, Alan Fabbri, come presidente della fondazione Ferrara Arte. Fra le prime decisioni di Sgarbi, ci fu proprio quella di non rinnovare il contratto a Pacelli che in quel periodo era al vertice della pinacoteca ferrarese. Eppure, fanno presente dagli uffici della direzione generale del Comune, "Pacelli è inquadrata nell’organico del Comune come categoria ‘D’, dunque una funzionaria senza mansioni o incarichi direttivi". Al momento, dunque, Pacelli è già di fatto rientrata nell’organico dell’amministrazione pubblica dopo il periodo di aspettativa. Pacelli, comunque, ha già scritto un’email al dirigente dell’ufficio Bilancio, alla dirigente del servizio Musei d’Arte e alla responsabile dell’unità organizzativa programmazione, selezione e organizzazione. "Con decorrenza dal 2 novembre rientrerò in servizio al Servizio Musei d’Arte – Gallerie d’Arte moderna e contemporanea – si legge nella missiva – . Avendo appreso solamente il 29 ottobre dell’impossibilità del ministero della Cultura di rinnovare l’incarico alla direzione dell’istituto, dovuta ai cambiamenti intervenuti nell’assetto ministeriale con il Dpcm 15 marzo 2024, non mi è stato possibile dare comunicazione con ulteriore anticipo". A questo punto, si apre il grande tema della nuova collocazione nell’assetto comunale di Maria Luisa Pacelli.