REDAZIONE FERRARA

Il prete dall’altare:: "Al fianco dei pazienti, dieci e lode al medico"

Don Stefano Gigli elogia il primario Michele Mieti.

Don Stefano Gigli elogia il primario Michele Mieti.

Don Stefano Gigli elogia il primario Michele Mieti.

Nell’omelia che don Stefano Gigli (nella foto) della parrocchia di Pomposa ha declinato domenica scorsa davanti ai fedeli nell’abbazia, spiegando la lettura del vangelo di Luca, ha menzionato il primario di ortopedia dell’ospedale del Delta Michele Mieti. Lo ha fatto quale esempio "virtuoso", poiché quando il sacerdote, che appartiene alla comunità dei Ricostruttori nella preghiera, va a parlare con gli ammalati gli raccontano della sua straordinaria umanità.

"Il dottore – ha spiegato – entra in una relazione buona e intima coi suoi pazienti. Quel qualcosa in più che lui fa ha un’efficacia grande, soprattutto con le persone anziane che devono effettuare una lunga degenza, magari dovuta ad una rottura di un femore. Oltretutto queste persone spesso si buttano un pochino giù e avere un medico così che dialoga, chiede loro come stanno, se hanno bisogno di qualcosa fa la differenza per quel paziente e ve lo garantisco, perché seguendo queste persone sento che fa la differenza". Il primario di ortopedia del nosocomio del Delta è famoso poiché capace di chiamare il familiare dopo un intervento di un suo congiunto. Don Stefano della lettura ha voluto esplicitare il significato di conversione come il cercare di fare azioni concrete per aiutare il prossimo, il mettere gli altri al centro dell’attenzione e non essere sempre ripiegati su se stessi. Il cercare di cambiare la mentalità facendo onestamente il proprio lavoro, ma cercando di fornire un aiuto ha chi ne ha bisogno. "Siamo abituati a relazionarci con gli altri molto di più con col cellulare e i social – ha concluso don Stefano – e si perdono di vista il corpo, gli occhi e il viso dell’altro e quando troviamo ad averci a che fare fisicamente abbiamo difficoltà".

Claudio Castagnoli