Il nostro podcast, la quinta puntata. Willy Branchi, la rete dei pedofili: "Qui hanno fatto un macello"

Da oggi sui nostri siti, su Spotify e sulle principali piattaforme, la nuova puntata sull’omicidio irrisolto. Audio inediti e racconti choc: "Mio figlio, ancora ragazzino, abusato per cinque mila lire". L’omertà.

Il nostro podcast, la quinta puntata. Willy Branchi, la rete dei pedofili: "Qui hanno fatto un macello"

Il nostro podcast, la quinta puntata. Willy Branchi, la rete dei pedofili: "Qui hanno fatto un macello"

"Lo sai quanti ragazzi all’epoca sono stati violentati dai pedofili e oggi non parlano? Tanti, credimi. Qui, tra Goro e Gorino, quei maledetti hanno fatto un macello...". Una testimonianza choc che arriva da chi, quell’inferno che emerge dall’inchiesta sull’omicidio di Vilfrido Willy Branchi (ucciso la notte tra il 29 settembre 1988 a Goro), l’ha vissuto da vicino. Ma ha avuto la forza di reagire e la fortuna di uscirne indenne. Una voce che potrete sentire da oggi nel corso della quinta puntata del nostro podcast, ’Willy Branchi, l’ultima verità’ disponibile su www.ilrestodelcarlino.it/ferrara, www.quotidiano.net, ma anche su tutte le principali piattaforme: Google podcast, Apple podcast e soprattutto Spotify (in prima pagina della Cronaca di Ferrara, poi, troverete anche il QRcode da inquadrare per ascoltare).

La nuova puntata, che si intitola ’La pista dei pedofili’, racconta una delle principali piste emerse relative all’assassinio, ancora irrisolto, di Vilfrido: ovvero che il ragazzo sia stato attirato in un giro di pedofili e poi, davanti a una sua reazione o minaccia di parlare, ammazzato, con il corpo denudato e lasciato sull’argine del Po sotto il cartello di Goro, a 500 metri dal fiume. "Ti compravano con soldi o una maglietta – racconteranno molti testimoni sentiti dal Carlino –, in cambio di una cena, di un profumo".

Il modus dei perversi era sempre, schifosamente, lo stesso prima di soddisfare i propri piaceri con i ragazzini, molti dei quali deboli, come lo era Willy. Gli abusi avvenivano lontano da occhi indiscreti, spesso tra i campi.

"Willy? – dirà ancora una fonte – girava sempre con il portafoglio pieno e gli piaceva vestire alla moda. Ma come faceva a permettersi questo?". Una delle tante domande che oggi non ha ancora trovato risposte: il ragazzo non lavorava, ogni tanto riceveva qualche mancia dalla zia, per il resto come faceva a permettersi vestiti e oggetti personali sempre nuovi, firmati e così costosi?

Nel corso della puntata tornerà a parlare anche don Tiziano Bruscagin, il parroco che con la sua intervista registrata al nostro giornale nel 2014, permise di riaprire l’inchiesta. E il don tirerà in ballo un personaggio molto particolare, l’ex sarto del paese. E le parole di quest’ultimo – la cui conversazione, in questa puntata, verrà fatta sentire in esclusiva – porteranno alla luce dettagli inquietanti mai emersi prima di allora, soprattutto su un oggetto che potrebbe essere stato utilizzato per assassinare Willy. Si parlerà anche dell’autopsia fatta nell’1988 ma soprattutto della riesumazione della salma del 18enne, in particolare attraverso la voce diretta dei medici che nel 2015 se ne occuparono.

red. cro.