FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Il mistero dell’elicottero caduto. I Ris e l’esperto di incidenti aerei. Al setaccio i resti del velivolo

Dall’acqua sono stati recuperati un pezzo di motore e le turbine. Ancora disperso il pilota. Il consulente della procura dovrà ricostruire le cause dell’accaduto. Tutte le ipotesi in campo.

Il mistero dell’elicottero caduto. I Ris e l’esperto di incidenti aerei. Al setaccio i resti del velivolo

Un ‘superconsulente’ esperto di incidenti aerei, in particolare di elicotteri, e i carabinieri del Ris. Sono le carte giocate dalla procura per sciogliere il rebus del disastro di martedì mattina a Settepolesini, dove un elicottero Bell 206B JetRange è precipitato nel lago artificiale che bagna una cava di sabbia, Cava Sei. I carabinieri ‘scientifici’ sono arrivati sul posto ieri mattina, con il compito di repertare nella maniera più corretta i pezzi del velivolo che, mano a mano, i sommozzatori dei vigili del fuoco stanno portando a riva dopo giorni di estenuanti ricerche nelle acque torbide del bacino. Finora sono emerse soltanto alcune parti dell’elicottero, tutte più o meno piccole, oltre alle turbine e un pezzo del motore. Su ogni singolo componente verranno svolti accertamenti specifici, finalizzati alla ricerca di tracce (eventuali perdite di carburante o altro) utili a capire cosa abbia causato l’incidente. Oltre ai Ris, il pubblico ministero Barbara Cavallo ha incaricato anche un esperto di incidenti aerei, Stefano Benassi, il quale sta affiancando l’attività degli investigatori. Parallelamente, a Cava Sei è all’opera anche il consulente dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) che ha aperto una propria inchiesta al fianco di quella penale avviata dalla procura per l’ipotesi di reato di disastro colposo, attualmente senza indagati.

Il lavoro degli investigatori non è semplice. Mancano ancora all’appello molti pezzi dell’elicottero e non si è ancora trovato il corpo del pilota, verosimilmente il proprietario del velivolo, l’imprenditore bolognese di origine egiziana Hazem Bayumi. È invece stato recuperato mercoledì il cadavere del passeggero, risultato essere un cittadino olandese, la cui identità non è ancora stata resa nota. A quanto si apprende, il corpo aveva subito traumi importanti in più parti. Gli accertamenti medico legali potranno fornire una prima lettura di quanto è accaduto, almeno dal punto di vista delle conseguenze che l’incidente ha avuto sugli occupanti del Bell.

Oltre alle ricerche del secondo disperso, il focus degli inquirenti è concentrato sulla dinamica e sulle cause della caduta, ancora avvolte dall’alone del giallo. L’attività investigativa ha preso le mosse dalle testimonianze dei presenti, i quali hanno descritto una scena riconducibile a un’esplosione in volo. Un’ipotesi che è però ancora tutta da accertare. Le indagini procedono infatti a 360 gradi e, a oggi, non si esclude alcuna pista. Da valutare anche il ruolo del violentissimo impatto con l’acqua nella distruzone del mezzo. Sono in corso accertamenti anche sul tragitto che avrebbe dovuto effettuare il Bell 206B JetRange. Stando a quanto emerso, pilota e passeggero dovevano andare a Venezia anche se, stando a quanto trapelato, dopo il decollo dal campo volo di Valsamoggia-Braglie (nel Bolognese) erano attesi a Padova. Dettagli sui quali sono ora al lavoro i carabinieri. A quanto si apprende, si trattava di un cosiddetto ‘volo radente’, che non prevede un piano di volo ma soltanto una segnalazione alla torre di controllo.

Mentre tecnici e militari sono al lavoro per ricostruire i contorni della tragedia partendo dai frammenti dell’elicottero, a Settepolesini continuano senza sosta le ricerche. La verità sulla caduta del Bell 206B potrà infatti affiorare soltanto dalle acque scure del lago di Cava Sei.