Sta creando discussione anche a Ferrara ’Il mondo al contrario’, il libro del generale Roberto Vannacci. A Castelfranco Veneto in una libreria è comparso addirittura un cartello in cui si invitavano i clienti a non chiedere di quella pubblicazione, viste le affermazioni omofobe e sessiste contenute. Nel capoluogo estense al momento i librai contattati dal Carlino restano cauti anche perché lo scritto è autopubblicato e si trova solamente sulla piattaforma Amazon, che ne è editore e non è fornita ai distributori da cui si servono le librerie. C’è quindi chi non si pone il problema di doverlo vendere, non avendolo in catalogo, ma le richieste da parte della clientela sono molte e qualcuno si propone anche di fare da tramite. "È molto richiesto, se ne avessimo avute cinquanta copie le avremmo vendute tutte – racconta Flavio Geremia della libreria Ubik di via San Romano –. Alcuni clienti, quando abbiamo detto di non averlo, hanno chiesto se fosse una censura, ma abbiamo spiegato, senza fare alcun commento, che semplicemente essendo autoprodotto non lo vendiamo". Anche da Libraccio, in piazza Trento e Trieste, le richieste fioccano: "In due giorni almeno una decina – racconta una dipendente –. Da noi nessuno ha pensato alla censura". Così anche in provincia, alla Giunti al Punto del centro commerciale di Cento le richieste sono "almeno una o due a turno, questo è dovuto soprattutto al passaparola". Fermamente convinta è Valentina Lapierre della libreria La Pazienza di via De’Romei 38: "Sono rientrata ieri dalle ferie, ma sono sicura che i miei clienti non mi chiederanno questo tipo di pubblicazione".
Intanto non si placa la polemica nata a livello nazionale intorno al libro di Vannacci: mentre il ministro alla Difesa Guido Crosetto rimane fermo sulla sua decisione di sospendere con un provvedimento disciplinare il generale dall’incarico alla guida dell’Istituto Geografico Militare di Firenze, Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla cultura, sostiene che quanto scritto rientri nella libertà di parola: "Dev’essere consentito scrivere le proprie idee". Mentre Matteo Salvini spiega che leggerà il libro, perché "prima di commentare e giudicare è giusto conoscere e capire". A replicare è la segretaria Pd Elly Schlein: "La nostra Costituzione non mette tutte le opinioni sullo stesso piano, non garantisce libertà a chi vuole negare diritto di espressione a gruppi di persone".
Lucia Bianchini