NICOLA BIANCHI
Cronaca

Il grande sconfitto: Anselmo: "Fabbri ha stravinto ma ha paura. Io siederò in Consiglio comunale e lui non finirà la legislatura"

L’avvocato, fermo a poco meno del 6% con la sua lista, torna ad attaccare il rivale "Ora Alan dovrà rispondere alle nostre domande". E dentro il Pd inizia la resa dei conti .

Prima gli onori ai vincitori: "Ha vinto Alan Fabbri, anzi ha stravinto. Il sindaco è legittimamente lui e io lo riconosco. Ma da domani, volente o nolente, alle domande del consigliere Fabio Anselmo dovrà dare risposte". Sono le 19.15, lo spoglio non è ancora definitivo ma il risultato ormai è netto e incontrovertibile. I volti, in piazzetta Cacciaguida, nella sede elettorale del candidato del centrosinistra Fabio Anselmo, sono grigi. Poca voglia di parlare. C’è il segretario regionale del Pd, Paolo Calvano, che Anselmo lo ha fortemente voluto. Ci sono Edoardo Accorsi, sindaco di Cento, l’ex di Vigarano, Barbara Paron, la senatrice e compagna dell’avvocato, Ilaria Cucchi.

Il grande sconfitto: Anselmo: "Fabbri ha stravinto ma ha paura. Io siederò in Consiglio comunale e lui non finirà la legislatura"
Il grande sconfitto: Anselmo: "Fabbri ha stravinto ma ha paura. Io siederò in Consiglio comunale e lui non finirà la legislatura"

A tenere sù gli animi ci pensa proprio Anselmo che fa l’Anselmo e, nonostante tutto, gioca all’attacco. "Ha stravinto Fabbri, – ripete – ma ha paura. E dovrà darmi risposte in Consiglio perché io farò il consigliere". Applauso. "Dovrà – riprende – rispondere agli interrogativi che abbiamo posto in questa campagna elettorale ai quali ha taciuto. Voglio vedere se sarà capace di finire questa legislatura". Altro applauso dei trenta fedelissimi presenti. Una sistemata agli occhiali, sguardo dritto verso le telecamere dei telefonini dei cronisti, poi torna a tuonare raccontando una chiamata ricevuta nel pomeriggio da "Marco Gulinelli, l’assessore". Una telefonata "strana", dove "mi chiede di Ilaria (Cucchi, ndr) e di altre cose, e alla fine: ’adesso cosa farai?’ Sono rimasto – aggiunge – un po’ così e mi sono detto, ma perché me lo chiede? Mentre gli rispondevo ’guarda che ride bene chi ride ultimo’, ho sentito indiscutibilmente la voce di Fabbri sotto che mi ha mandato a quel paese. Questo è l’onore delle armi? Ho ringraziato Gulinelli il quale ha cercato di minimizzare. Ecco, – tuona – se potessi avere avuto qualche dubbio, ora sono sicuro di quello che sarà il mio futuro: continuare a fare l’avvocato e il consigliere per mettere spalle al muro questa amministrazione".

L’elenco dei grazie è lungo: dai candidati della sua lista ("tutti civici e senza esperienza politica") a Paride Guidetti, da Sinistra Unita alle "due civiche", fino al "supporto del Pd". Dentro il quale, da oggi, voleranno gli stracci e inizierà una vera e propria resa dei conti. "In due mesi e mezzo – continua – abbiamo preso il 6%, più voti di Forza Italia e rischiando di raggiungere la Lega. Ci abbiamo messo l’anima, ragazzi vi voglio bene e mi dispiace da morire per questa sconfitta. Io ci ho creduto fino alla fine", dice mentre dal ’loggione’ la Paron gli grida: "se non c’eri tu Ferrara non rinasceva". Le stoccate però non sono finite.

"Se verrò preso in giro, se il sindaco ironizzerà su questa sconfitta, sappiate – chiosa – che ne trarrò energia e forza. Sono fatto così. Perché se mi si telefona e mi si chiede cosa farò adesso, vuol dire che qualcuno spera di non vedermi in Consiglio. E invece si sbaglia e lì chiederò conto di ogni finanziamento, ogni sponsorizzazione, ogni convenzione di questa amministrazione scellerata. Quel ruolo lo eserciterò fino in fondo, io – la promessa – non mi ritiro". Nuovo applauso dei suoi ai quali riserva un’altra carezza: "Questa non è una giornata triste. Abbiamo parlato alle folle portando un po’ di ossigeno, generato un patrimonio che non voglio disperdere". Non è finita, il mirino ora è puntato verso l’intera coalizione di centrodestra: "Queste elezioni – chiude – le ha vinte una sola persona, Alan Fabbri. Non i suoi alleati, allo stesso livello della mia lista".