FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Il futuro del polo chimico: "Transizione ecologica, una garanzia di sviluppo"

Il vicesindaco Balboni dopo le notizie riguardanti il piano di Eni per Versalis "Il progetto di rilancio di cui siamo capofila è stato precursore dei tempi". Mercoledì è convocato un tavolo con i soggetti coinvolti nel maxi piano. .

Il futuro del polo chimico: "Transizione ecologica, una garanzia di sviluppo"

Il petrolchimico dall’alto. Nel tondo, il vicesindaco Alessandro Balboni

di Federico di Bisceglie

Le nubi, sul futuro del Petrolchimico di Ferrara, sembra si stiano diradando. E, a detta del vicesindaco e assessore all’Ambiente, Alessandro Balboni, è proprio il progetto di rilancio di cui il Comune è capofila a "garantire un futuro, in ottica di transizione ecologica" agli impianti di via Donegani. Certo, le preoccupazioni espresse dai sindacati a seguito della presentazione del piano industriale di Eni lasciano più di un punto interrogativo aperto. Tuttavia, la posizione dell’amministrazione sembra essere rassicurante. "Siamo consapevoli – così Balboni al Carlino – che l’obiettivo della transizione ecologica ed energetica che noi abbiamo posto in essere con il progetto sia prioritario e l’indirizzo che Versalis ha preso a livello nazionale conferma il fatto che siamo stati precursori dei tempi e che pertanto la proiezione che diamo noi all’impianto ferrarese è l’unica vera modalità per garantire uno sviluppo, oltre che un piano di investimenti decennale".

Poi, l’amministratore, allarga lo sguardo. "Anche altre opportunità che abbiamo ottenuto per questo territorio, grazie all’impegno del governo – scandisce – possono essere propedeutici al mantenimento e al rafforzamento del Petrolchimico ferrarese. Penso, ad esempio, alla Zona logistica semplificata (Zls). Il fatto che il nostro polo industriale abbia importanti superfici che attualmente sono disponibili per nuovi insediamenti produttivi, ben si sposa con quanto prevede la Zls anche in virtù della forte defiscalizzazione e benefici finanziari per coloro che decideranno di investire nel nostro territorio e portare qui delle unità produttive". L’obiettivo nel medio termine è quindi quello di "creare un sistema positivo nel quale la politica locale, a partire dal Comune, dalla Provincia e, auspicabilmente, anche dalla Regione, lavori accanto al governo tentando di recuperare tutto il lavoro non fatto negli anni scorsi e che ci ha portato a essere fanalino di coda in Emilia-Romagna, nonostante Ferrara abbia eccellenze straordinarie anche sul piano produttivo".

Nel frattempo, il Comune ha convocato per mercoledì prossimo il tavolo di coordinamento con tutti i soggetti coinvolti nel maxi progetto di rilancio del Polo industriale ferrarese. L’incognita più significativa, sotto questo profilo, resta legata alle linee di finanziamento per sostenere gli interventi agli impianti. Più in generale, a seguito della presentazione del piano industriale di Eni, i dubbi sono nati attorno alla possibilità di mantenere la chimica di base. In particolare, potrebbero essere messe a rischio le forniture di materie prime. Eni potrebbe presto investire due miliardi di euro per ristrutturare Versalis, il business della chimica, mediante una transizione graduale dalla produzione di composti di base a quella di prodotti chimici più circolari, e con focus sulle rinnovabili da basi non-fossili.

Peraltro, come ricordavamo recentemente, ancora non si hanno notizie del rinnovo dell’accordo di fornitura per le materie prime tra Basell e la branca chimica di Eni. "La preoccupazione – ha detto il segretario regionale della Uiltec, Vittorio Caleffi al nostro giornale – è per la tenuta non solo della chimica di base, ma dell’intero sistema industriale a valle dei petrolchimici. Ci sono i presupposti affinché vengano messe in discussione le filiere di importanti segmenti industriali del nostro territorio: penso al comparto biomedicale, finendo con l’automotive".