FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Il delitto del ‘Big Town’, la svolta. La procura ha chiuso le indagini. Le accuse: estorsione e omicidio

Padre e figlio risponderanno della morte di Buzzi e del ferimento di Piccinini. Vittima soffocata dal sangue

Il delitto del ‘Big Town’, la svolta. La procura ha chiuso le indagini. Le accuse: estorsione e omicidio

Il delitto del ‘Big Town’, la svolta. La procura ha chiuso le indagini. Le accuse: estorsione e omicidio

A otto mesi dall’orrore del Big Town, la procura presenta il conto ai protagonisti della tragica vicenda. Il pubblico ministero Barbara Cavallo ha chiuso l’inchiesta, riunendo le condotte che hanno portato all’esplosione di violenza culminata, il primo settembre dell’anno scorso, con l’omicidio del tatuatore 43enne Davide Buzzi. Gli indagati a cui è stato notificato l’avviso di fine indagine sono tre. Mauro e Giuseppe Di Gaetano, padre e figlio, il primo titolare del Big Town, devono rispondere dell’omicidio di Buzzi e del tentato omicidio di Lorenzo Piccinini, il 22enne che quella sera si era presentato al bar di via Bologna insieme alla vittima e a una tanica di benzina. Indagato anche lo stesso Piccinini, il quale dovrà rispondere del tentativo di estorsione ai danni del barista.

L’estorsione. L’atto di fine indagine ricostruisce i dettagli di quella notte di follia. A Piccinini (assistito dall’avvocato Giampaolo Remondi) viene contestato il tentativo di estorsione finalizzato a costringere il titolare del bar a versare tremila euro al mese, pena l’incendio del locale. Quella sera, il 22enne si presentò insieme a Buzzi al Big Town con una tanica di benzina, poi appoggiata sul bancone in quello che la procura ritiene un atto intimidatorio volto a confermare la propria intenzione di incendiare tutto nel caso il barista non avesse pagato. L’azione è poi proseguita con l’intervento del padre dell’esercente che, alla richiesta di spiegazioni, si è visto rispondere a botte. A monte dell’episodio estorsivo, lo ricordiamo, ci sarebbe la morte di Edoardo Bovini, figliastro di Buzzi, deceduto in agosto a 19 anni proprio davanti al Big Town dopo aver assunto cocaina. Una tragedia che, in qualche modo, il 43enne sembrava attribuire ai gestori del locale. "Vedremo gli atti poi valuteremo se sottoporci a interrogatorio" è il commento dell’avvocato Remondi.

L’omicidio. Ai Di Gaetano padre e figlio (difesi dagli avvocati Michele Ciaccia, Stefano Scafidi e Giulia Zerpelloni) vengono invece contestati l’omicidio di Buzzi e il tentato omicidio di Piccinini (entrambi in concorso). Mauro e Giuseppe, secondo la ricostruzione di procura e carabinieri, avrebbero reagito al raid di Buzzi e Piccinini colpendoli ripetutamente con bottiglie, una chiave inglese, un lucchetto (Mauro) e un coltello a serramanico con nove centimetri di lama (Giuseppe). Piccinini è sopravvissuto nonostante le numerose ferite al volto, all’addome e al torace (sono state necessarie 5 settimane per il recupero della funzionalità respiratoria). Buzzi, invece, non ce l’ha fatta. Secondo quanto emerso dalla consulenza medico legale, il 43enne sarebbe morto soffocato dal proprio sangue.

Persone offese. Tutti e tre gli indagati figurano anche come persone offese, i Di Gaetano per l’estorsione e Piccinini per il tentato omicidio. Persone offese sono ovviamente anche i familiari di Buzzi. "Con l’avviso di conclusione indagini – dichiarano gli avvocati Gian Luigi Pieraccini e Francesco Mantovani, legali della madre e della compagna della vittima – auspichiamo che ci arrivi una proposta risarcitoria che tenga conto della complessità del caso".