
L’amministrazione ha inviato una pec annunciando che l’immobile sarà "oggetto di una valorizzazione". La lamentela dei vicini: "Musica fino all’alba". Coletti: "Pronti al confronto per trovare una soluzione".
Entro la fine di luglio, con ogni probabilità, l’immobile di piazzetta San Nicolò in cui ha sede il circolo Arci Bolognesi dovrà essere liberato. Il Comune, che è proprietario dello stabile, ha infatti in previsione "un progetto di valorizzazione dell’immobile per cui risulta necessario recuperare il possesso e la disponibilità degli spazi attualmente occupati dal circolo ricreativo culturale Bolognesi". La pec (posta elettronica certificata) inviata dall’amministrazione porta la data del protocollo dell’11 aprile scorso. E, ovviamente, rappresenta un ulteriore fronte aperto che sarà oggetto di discussione fra le parti. A occuparsi del tutto, su mandato del sindaco Alan Fabbri, è l’assessore alla Sicurezza e al Patrimonio Cristina Coletti alla quale sono stati affidati i dossier più delicati.
Alla lettera di qualche giorno fa, da quanto apprendiamo, la direzione del circolo e di Arci avrebbe già risposto presumibilmente chiedendo un incontro in cui discutere il tutto. La motivazione alla base della decisione del Comune è molto chiara e la si evince nelle pieghe della missiva firmata da Natascia Frasson (dirigente del servizio Beni Monumentali e Patrimonio). "Il contratto di concessione – si legge – non è stato prorogato oltre il termine del 31 dicembre 2019, attesa l’esecuzione dei lavori di riparazione post-sisma che hanno interessato l’immobile". Tradotto dal burocratese, la concessione in virtù della quale il Bolognesi svolge le sue attività all’interno dello stabile comunale è scaduta da sei anni. In più, sull’attività ricreativa, pende un ricorso presentato da una serie di residenti che contestano una serie di comportamenti "a discapito della quiete pubblica".
"Sembra che l’attività posta in essere dal circolo Arci, fra venerdì e sabato dalle 21.30 alle 3 – si legge nel testo dell’esposto – sia assimilabile a quella di una discoteca con eventi nei quali intervengono uno o più dj set oppure gruppi musicali che suonano dal vivo. Il rumore prodotto dalle serate musicali, è altissimo a discapito di coloro che vivono nelle vicinanze. E il rumore viene incrementato verso mezzanotte fino alla chiusura, che spesso si trascina oltre le tre". Il tutto, si racconta nel testo, "a discapito della quiete pubblica e della tranquillità di chi risiede nelle vicinanze, con rilevante danno alla qualità della vita di numerosi cittadini e comunque con lesione di loro rilevanti diritti".
Per cui i residenti nell’esposto chiedono alle autorità (questura e Comune) di "disporre gli opportuni accertamenti, valutando gli eventuali profili di illiceità amministrativa o penale e individuare i possibili soggetti responsabili al fine di procedere nei loro confronti". Da ultimo, i cittadini chiedono che "vengano disposte apposite misure volte a impedire il reiterarsi di tali condotte e a scongiurare fatti dannosi". Ancora una volta, a farsi carico dell’esposto dei residenti su mandato del sindaco, è l’assessore Coletti con una missiva di qualche giorno fa.
Lettera nella quale traspare la volontà di aprire una discussione con la presidenza dell’Arci – proprio l’altro giorno il circolo e alcuni cittadini hanno organizzato un incontro per tentare di smussare le contrapposizioni – ma, al di là di questo, i toni sono risoluti. "L’incontro con Arci del 10 aprile scorso – si legge nella lettera di Coletti – è stato il primo passo di un percorso volto alla riqualificazione dell’area ove esiste una situazione non facile. Continuerò a lavorare con i referenti di arci e del circolo per strutturare una soluzione finale idonea e decorosa".