MATTEO RADOGNA
MATTEO RADOGNA
Cronaca

Il clochard che vive sotto la pensilina: "Dorme sulla panchina da due mesi"

Comacchio, inutili i tentativi dell’amministrazione di aiutare un 50enne, che preferisce restare in strada. I residenti: "Ha trasformato la fermata del bus nel suo alloggio e si allontana soltanto per pochi minuti".

Il clochard che ha trasformato la pensilina dell’autobus in un alloggio

Il clochard che ha trasformato la pensilina dell’autobus in un alloggio

Da oltre due mesi, in via Marina in direzione di Porto Garibaldi, un uomo di mezza età italiano ha trasformato la pensilina della fermata dell’autobus nella sua casa. Qui ha raccolto tutti i suoi averi: due piumoni e qualche oggetto, un grande sacco di plastica e un paio di ciabatte. Un trascorso, purtroppo, avvolto nell’oscurità della sua mente per via di una vita a dir poco avventurosa. Sotto la tettoia del bus l’uomo senzacasa ha trovato il suo "focolare" dove dorme, mangia. Quando se ne allontana, lo fa per pochi minuti. Il tempo per andare al canale e ripulirsi. Il cinquantenne, orgoglioso, si ostina a rifiutare la gentilezza delle persone pronte a offrirgli da bere e da mangiare. Nella zona è diventato una sorta di mascotte. I passanti o gli automobilisti danno uno sguardo fugace alla pensilina per accertarsi delle sue condizioni.

Tutti i giorni alcuni cittadini poggiano sulla panchina un panino o un indumento. Gesti di quotidiana cortesia, fatti stando attenti a non incrociare troppo a lungo i suoi occhi pieni di malinconia. A segnalare la sua presenza i cittadini: "Buste e oggetti ormai si sono accumulati in una gran confusione, come succederebbe in una casa un po’ disordinata. La pensilina è diventata la sua casa. L’auspicio è che chi di competenza intervenga per aiutarlo e che l’uomo si faccia aiutare.". L’amministrazione comunale, tempo fa, interpellata sul clochard, aveva sottolineato che non accetta aiuti e non vuole farsi una mano da nessuno, neppure dal Comune e dalle unità di strada, che più volte gli si sono avvicinate. Anche il sindaco Pierluigi Negri ha provato a interessarsi ma il senzatetto preferisce la vita di strada. I residenti, inoltre, fanno sapere che finora, nonostante le segnalazioni agli enti competenti, non si trova una soluzione. Non mancano i disagi per chi aspetta l’autobus: studenti e lavoratori che si recano alla pensilina, in attesa della corriera, trovano un immancabile odore acre, anche rifiuti abbandonati sulla panchina e a bordo strada. "Stiamo lontani perché non vogliamo disturbarlo – raccontano –. Per lui quella è casa sua. Spesso alla mattina lo troviamo intento a dormire. Si allontana soltanto per andare al bagno. Stiamo lontani dalla pensilina e prendiamo l’autobus a qualche metro di distanza. L’autista di turno ormai è preparato alla situazione".

Un ex volontario della Croce Rossa è fra i più attivi nel segnalare la presenza del clochard: "Vive in condizioni disperate. Non fa male a nessuno, ma non può stare lì. Non vuole farsi aiutare? Bisogna convincerlo, anche perché sta occupando il suolo pubblico, e, in particolare, la pensilina di una società di trasporti. Forse proprio quest’ultima dovrebbe essere in prima linea nel risolvere questo problema. Ormai sono mesi che si trova nella stessa posizione. Da casa mia lo vedo tutte le mattine, sempre lì, con il freddo, sotto i piumoni. Si allontana per prendere da bene ed espletare i bisogni fisiologici nel vicino canale". Si spera che prima o poi il senzatetto accetti un aiuto dai servizi preposti.

Matteo Radogna