ALBERTO LAZZARINI
Cronaca

Il Cds presenta l’annuario : "Male l’export, bene il Pnrr. Ma il territorio non attrae"

La fotografia di Ferrara in 500 pagine di studi: "Occorre cambiare passo". La produzione è fragile, basso il numero di laureati. E cala la popolazione.

Il Cds presenta l’annuario : "Male l’export, bene il Pnrr. Ma il territorio non attrae"

La fotografia di Ferrara in 500 pagine di studi: "Occorre cambiare passo". La produzione è fragile, basso il numero di laureati. E cala la popolazione.

"O si cambia passo o sarà sempre più crisi". Lo ha sostenuto Cinzia Bracci, presidente di Cds Cultura, presentando l’altro pomeriggio alla Cna l’atteso Annuario socioeconomico Ferrarese 2024, 500 pagine fitte di numeri, indagini, testimonianze e progetti inerenti la nostra provincia. Non si attenuano, è emerso, le antiche fragilità del territorio la cui economia, ad esempio, vale poco più di 8 miliardi, in calo, e così occupa il penultimo posto in regione. Naturalmente non va meglio l’export anche perché il numero delle aziende industriali vere e proprie è inferiore al 7% del totale delle attività. Va da sè che se non si risolveranno i problemi di Berco e Vm il trend peggiorerà. D’altra parte il peso dei redditi è scarso: appena 20mila euro la media (siamo sempre sul fondo della classifica regionale) con punte più robuste a Cento e nel capoluogo mentre sulla costa (segnatamente Goro e Comacchio) i numeri sono più bassi ma per altri motivi.

Non tira insomma una buona aria e lo conferma, sul fronte sociale, un dato per la verità inquietante: il 16% dei ragazzi non studia né lavora; che faranno allora? E ancora: il numero dei laureati è basso. Ma il dato forse più preoccupante è il calo della popolazione: da 360mila a 340mila residenti in pochi lustri. Il territorio, infatti, è poco attrattivo: da anni non si insediano aziende e non vengono neppure molti immigrati (solito posto anche in questa classifica), al massimo fanno gli stagionali. Inevitabile che la popolazione invecchi, tanto più – è un’emergenza, ha rilevato Bracci – che se ne vanno anche i giovani. In questo quadro poco roseo (eufemismo) tiene, anzi cresce, l’occupazione ma evidentemente a basso reddito. Molto bene si prospetta il quadro degli investimenti Pnrr (qui siamo i più virtuosi in regione). Interessante anche la lettura del trend locale in chiave ‘Agenda Onu 2030’ con i suoi 17 obiettivi: lo ha effettuato Gianpiero Magnani, mentre Annalisa Ferrari (entrambi del direttivo Cds Cultura) ha ribadito la necessità per Ferrara di "mettersi nuovamente in pista e guardare al futuro con occhi nuovi", tessendo più intense relazioni a vantaggio del bene comune.

L’ex ministro Patrizio Bianchi ha poi offerto la lettura socioeconomica della situazione allargando la visione: "Bisogna ricucire il territorio" tenendo conto del punto fermo costituito dalla Costituzione, dal lavoro che "non poggia su privilegi né parentele", e dalle tutele dei diritti accompagnati dalla solidarietà. Poi la stoccata pensando a Roma. "Stiamo procedendo a vanvera, altro che crescita – punge –. Interi settori sono in crisi: auto, chimica… Non c’è una visione". E ancora: "Crescono le disuguaglianze, ovunque, dalla Cina agli Usa". Tutti siamo comunque impegnati per cambiare rotta, ha aggiunto Laura Calafà docente di diritto del lavoro, e per "girare lo sguardo verso il futuro".

Molte scelte passano per la ricerca e l’Università, ha sostenuto Giuseppe Scandurra, docente di Antropologia culturale. Alla citata agenda Onu ha fatto riferimento anche Aida Morelli, presidente del Parco del Delta del Po, con particolare riferimento alla sostenibilità e all’impegno per evitare crisi climatiche. Al riguardo nel convegno è stato ricordato l’esito dello studio secondo cui, in assenza di interventi, nel 2100 il mare lambirà Portomaggiore e Copparo. In apertura erano intervenute Anna Quarzi presidente dell’Istituto di storia contemporanea e Diletta D’Andrea (Provincia). A conclusione, Sergio Foschi storico esponente sindacale e di Cds ha ricordato la figura di Paolo Micalizzi, giornalista e storico del cinema, da sempre vicino al Centro.