
Protagonisti circa 160 studenti del liceo, la collaborazione con l’Istituto Confucio di Padova
Una fiaba antica recitata in lingua cinese, la delicatezza della calligrafia su carta di riso, la pazienza nell’intrecciare nodi simbolici e la disciplina delle arti marziali. È questo il viaggio culturale offerto agli studenti del liceo Statale Giosuè Carducci di Ferrara, protagonisti della "Giornata della Cina", che si è svolta ieri nella sede di via Canapa.
Una mattinata che ha celebrato la passione per una lingua e una cultura che da 13 anni caratterizza l’offerta formativa dell’istituto ferrarese. "Le attività culturali che proponiamo, come la calligrafia, i nodi cinesi, il disegno col soffio e l’intaglio della carta, sono destinate alle classi del primo triennio. Sono momenti fondamentali per avvicinare gli studenti non solo alla lingua, ma anche alla cultura cinese in senso più ampio", spiega Tommaso Rossi, docente di lingua e civiltà cinese e tra gli organizzatori dell’evento.
Con circa 160 studenti coinvolti nello studio del mandarino come seconda lingua straniera, il Carducci è stato il primo liceo in Emilia-Romagna a inserire stabilmente il cinese nel proprio curriculum linguistico. "Abbiamo avviato inizialmente un corso sperimentale per valutare l’interesse della comunità studentesca", aggiunge Rossi, sottolineando che "dato il riscontro positivo, l’anno successivo è partita la prima classe istituzionale con il cinese come seconda lingua".
La qualità dell’insegnamento è confermata dagli ottimi livelli linguistici raggiunti: "I nostri studenti escono con un livello tra il B1 e il B2, alcuni raggiungono addirittura il C1 già in quarta superiore", afferma Rossi. Fondamentale per queste iniziative è il supporto dell’Istituto Confucio dell’Università di Padova, partner da oltre dieci anni. Questa collaborazione ha permesso al liceo Carducci di ricevere l’onorificenza "Aula Confucio", normalmente riservata alle università.
"Abbiamo ottenuto un budget importante per attrezzature didattiche, organizziamo certificazioni linguistiche internazionali e offriamo ogni anno 15 borse di studio per stage estivi in Cina grazie al programma Summer Camp", racconta ancora Rossi. Per gli studenti, il cinese è molto più di una materia scolastica: rappresenta una finestra verso numerose opportunità future.
"Chi conclude il percorso si iscrive spesso a lingue orientali, mediazione linguistica o interpretariato. Altri preferiscono percorsi economici e manageriali, valorizzando le competenze linguistiche acquisite anche negli stage internazionali", aggiunge Rossi. Pur con il calo demografico e la difficoltà di una lingua lontana come il cinese, il Carducci mantiene un alto livello di attrazione: "Dopo un picco iniziale spinto dalla curiosità, oggi vediamo studenti molto motivati e determinati, con profili di assoluta qualità, alla pari di licei tradizionali come classico e scientifico", conclude il docente.