"Il Pd ha perso nove comuni su 11. Per cui, per il centrodestra non mi sembra un cattivo risultato". Il senatore di Fd’I, Alberto Balboni, abbraccia tutta la provincia per valutare gli esiti sanciti dalle urne, tra Europee e amministrative.
Senatore, le Europee sono andate molto bene. Possiamo dire, tuttavia, che è un risultato reso possibile per lo più dalla capacità di trascinamento del presidente Giorgia Meloni?
"Questa componente esiste ed è forte. Ma, a maggior ragione, questo certifica una buona azione di governo che il territorio ha riconosciuto. Abbiamo visto picchi di consenso nelle zone del Basso ferrarese dove il governo – anche grazie alle mie sollecitazioni – ha preso impegni significativi ad esempio sulla quesitone del granchio blu. Il voto di opinione per Meloni è forte: arriveremo senza problemi al 2027".
Nei Comuni un quadro in chiaroscuro
"Non la vedo proprio così. A Masi Torello il candidato di centrodestra ha vinto, a Mesola la candidata sostenuta da noi – grazie alla formula del ticket sindaco-vice di due partiti differenti – abbiamo trionfato, strappando il Comune al presidente della Provincia. Anche a Voghiera, a Fiscaglia e Jolanda, abbiamo sostenuto i civici che hanno trionfato".
In particolare nelle realtà di piccole dimensioni, però, il risultato è determinato dal candidato sindaco.
"Sono d’accordo. Tant’è che abbiamo confermato amministratori validi. Tuttavia, il merito del centrodestra è stato quello di aver fatto convergere su quelle figure le preferenze del suo elettorato. Anche a Poggio siamo riusciti a confermare per la terza volta il sindaco Garuti".
A Ferrara rispetto ai voti presi a livello provinciale Fd’I ha registrato un brusco ridimensionamento. Come se lo spiega?
"Partiamo col dire che a Ferrara abbiamo contribuito alla straordinaria affermazione del sindaco Fabbri. Sul risultato, non nego che mi sarei aspettato un paio di punti in più, ma sapevamo – essendo la civica del primo cittadino molto forte – che tutti i partiti della coalizione avrebbero subito un ridimensionamento. Molti voti di Fd’I sono confluiti nella civica. Così come hanno fatto molti elettori di altri partiti. Al di là del voto di ‘struttura’, il consenso ‘fluttuante’ è andato alla lista di Fabbri. E noi siamo contenti sia andata così. La nostra penalizzazione deriva anche da un aspetto più tecnico".
A cosa si riferisce?
"La posizione di Fd’I nella scheda elettorale ci ha penalizzato. Abbiamo contato, con i nostri scrutatori, centinaia di preferenze personali a candidati di Fratelli d’Italia accanto alla civica di Alan. In quel caso sono state annullate le preferenze ma non i voti di lista. E, comunque, meglio prendere l’11% e vincere piuttosto che prendere il 20 e perdere".
A proposito di sconfitta: Argenta e Lagosanto.
"A Lagosanto la scelta di Bonazza era inevitabile, visto che Bertarelli aveva espresso l’intenzione di candidarsi come civico (poi appoggiato anche dalla Lega). L’alternativa era che non ci fossimo. Ad Argenta, abbiamo avuto un sabotatore, Ottavio Curtarello, che scientificamente ha fatto mancare l’appoggio del partito ad Azzalli. Ci sono tanti segnali in questo senso, a partire dal fatto che fosse in piazza a festeggiare con il sindaco Pd, Andrea Baldini".
Ostellato e Riva del Po, altri fallimenti
"Mi pare che nel bilancio le vittorie superino di gran lunga le sconfitte. Si può fare meglio? Certo e faremo dei ragionamenti in tal senso".
A Ferrara cosa chiederete?
"Nulla. Il presidente del partito si presenterà alle consultazioni con il sindaco Fabbri, il quale avanzerà delle proposte che saranno valutate in quella sede. Siamo fiduciosi nella capacità del sindaco e nella sua abilità nel gestire i rapporti con gli alleati".