Caro Carlino,
vorrei qui ricordare uno degli avvenimenti più importanti del Risorgimento, il periodo storico che portò alla formazione di un’Italia finalmente unita, libera e indipendente. Il 9 febbraio 1849, nel clima creatosi anche ad opera dei moti insurrezionali che agitavano tutta l’Europa, nasceva la Repubblica Romana e veniva dichiarata la fine del potere temporale dei Papi. Papa Pio IX era infatti già fuggito a Gaeta sotto la protezione del Regno delle Due Sicilie di Ferdinando II di Borbone. I 250.000 elettori degli ex Stati Pontifici, tra cui anche ovviamente Ferrara, dettero vita, con loro voto alla Repubblica Romana guidata poi dai triunviri Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini ed Aurelio Saffi e come bandiera fu adottato il tricolore. Dalla loggia del Campidoglio a mezzogiorno del 3 luglio 1849 fu promulgata la Costituzione della Repubblica Romana che dette al popolo leggi giuste, ispirate alla più pura democrazia, ai principi di giustizia sociale, al culto della libertà di ciascuno e di tutti. Questa religione della libertà costituì la bandiera della repubblica. Ma subito dopo, il 4 luglio 1849, le truppe francesi di Luigi Napoleone Bonaparte, per pure ragioni di convenienza politica, riconquistarono Roma nonostante la strenua ed eroica difesa di migliaia di valorosi. Per noi, che viviamo in questo confusissimo presente, il pur breve racconto degli avvenimenti della gloriosa Repubblica Romana, non può che suscitare ammirazione. Ma mi domando anche se siamo ancora capaci di trarre insegnamenti e speranze da questo nostro coraggioso passato oppure, invece, il contrasto tra l’antica sapienza e la presente inconcludenza non ci faccia tristemente sprofondare in una sorta di rassegnato disincanto.
Renata Gagliani, segretario Provinciale del Partito Repubblicano Italiano