Chiara Barin
Chiara Barin
Cronaca

Igor il russo, il giallo della barca sparita

La caccia continua. Un inquirente: "Prima o poi farà un passo falso". Un militare: "Si muove di notte". Dai cerotti alla Nutella, ecco cosa aveva con sé nel Fiorino

Igor il russo, continuano le ricerche tra Bologna, Ferrara e Ravenna (Bp)

Igor il russo, continuano le ricerche tra Bologna, Ferrara e Ravenna (Bp)

Ferrara, 12 aprile 2017 - "Igor il russo o Norbert il serbo? A noi non interessa minimamente. A noi interessa semplicemente prenderlo. E prenderlo vivo". Un'altra notte di caccia, la quarta, è appena terminata. Il carabiniere con il mitra del V Battaglione Emilia Romagna alza gli occhi al cielo. "Guarda, l’elicottero sta atterrando", dice rivolto al collega che punta dritto con il binocolo. "Hanno il portellone aperto e là sotto stanno operando i Gis". Là sotto c’è la zona rossa, un’area sterminata tra Marmorta e Campotto, con al centro Consandolo, dove continuerebbe a nascondersi Norbert Feher, alias Igor Vaclavic. I corpi speciali di mezza Italia, i colleghi dei comandi provinciali di Ferrara e Bologna, e numerosi poliziotti lo cercano da sabato notte ma ancora senza esito. "Prima o poi dovrà uscire allo scoperto – spiega un inquirente –, prima o poi dovrà fare un passo falso e in quel momento noi saremo lì ad attenderlo». In 150 per turno gli danno la caccia e oggi addirittura il numero potrebbe crescere ancora. 

LA ZATTERA. Ma la caccia all'introvabile killer si infittisce e sembra ingarbugliarsi ancora di più. Il motivo sarebbe la sparizione di una piccola imbarcazione, poco più che una zattera, da meno di 48 ore nella zona al confine tra i territori di Ferrara e Bologna. La zattera è di proprietà di un contadino, utilizzata dallo stesso per piccolo spostamenti tra i canali della zona. Al momento, spiegano gli inquirenti, non vi è nessuna certezza che l'abbia rubata il ricercato, ma rimane pur sempre un'ipotesi che creerebbe maggiori difficoltà alle ricerche. Rimanendo nel campo delle ipotesi, se si trattasse di Igor, quella barchetta potrebbe anche averla nascosta per poi utilizzarla durante la notte per i suoi spostamenti. Magari verso la zona Ravennate (FOTO), non distante. Ma, lo ribadiamo, per il momento non vi sono arrivate conferme ufficiali.

IL BOSCO. L’area di caccia ‘interessante’ è vastissima, oltre 40 chilometri quadrati che prendono dentro tre province: Ferrara, Bologna, Ravenna. «Come lavorare in un deserto – raccontano da Consandolo – e questo signore è abilissimo».  Più passa il tempo, più cresce la tensione, la rabbia, ma anche la sfiducia. «Si muove di notte – dice un militare –, ma non di molto. Va a cercare il cibo, ciò che trova nei campi per sopravvivere per poi tornare in qualche tana che conosce bene. Ma non potrà durare a lungo. Che cosa beve? Dove trova acqua pulita?». Un testimone al Carlino, amico di Igor, proprio ieri sosteneva che potrebbe aver appoggi da qualche parte. «Tutto può essere – continua il militare –, ma per quanto ci riguarda lui si trova ancora lì in mezzo». Negli ultimi giorni non vi sono state segnalazioni di furti o rapine attorno alla zona rossa. «Altro elemento che conferma la nostra tesi».  

 

LA SPESA. Intanto emergono altri elementi agghiaccianti dall'indagine. Nel Fiorino rubato da Igor/Norbert, ritrovato sabato dopo l’omicidio di Valerio Verri, i carabinieri hanno rinvenuto tre sporte di plastica marcate Ld, Coop e Iper Tosano con l’impossibile dentro. Lisoform, cerotti (soprattutto 10 per 12), guanti di lattice, cotone, adesivi per suture cutanee, tamponi vari. Poi il comparto alimentare: quattro confezioni di Loacker, una di mortadella da 700 grammi, tre scatole di tonno, Nutella da 450 grammi, provola, ragù in busta, caffè Vergnano, patatine, zucchero, limoncino, bottiglie e lattine di Coca, e una caffettiera Bialetti. Nella marmaglia di oggetti pure un dizionario italiano-spagnolo, guanti in pelle nera, un punteruolo di 48 centimetri, una pinza, un foulard a pallini, due zaini, uno mimetico.

IGOR E NORBERT. Se il pm Marco Forte di Bologna contesta al serbo Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, le accuse di omicidio volontario e rapina aggravata per il delitto di Budrio, il collega Ciro Alberto Savino a Igor Vaclavic, nato in Russia (il paese non è specificato) il 21 ottobre ’76, alias Norbert Feher di Subotica (Serbia) del 10 febbraio ’81, nelle cinque pagine di informazione di garanzia contesta altrettanti capi di imputazioni. A partire dall’omicidio della guardia ambientale volontaria Davide Verri, «uccisa con un colpo di pistola», e al tentato dell’agente della Provinciale Marco Ravaglia, «esplodendo tre colpi» con la Smit & Wesson 9x21, con tutta probabilità la stessa rubata alla guardia rapinata a Consandolo. Al capo C si parla dell’illegale detenzione e trasporto dell’arma, mentre al D l’aver «opposto resistenza ai due» al momento del controllo nel Mezzano. Infine, ultima imputazione, la sottrazione della Beretta di Ravaglia, di due caricatori con 15 proiettili ciascuno. 

DUE LEGALI. A difendere il fuggitivo sono stati nominati d’ufficio due avvocati, uno di Bologna e uno del foro estense. Nomina necessaria per lo svolgimento di accertamenti preliminari, tra cui l’autopsia effettuata lunedì. La caccia continua.

SCHEDA / Cosa sappiamo di Igor-Norbert, il killer venuto dall'Est