Legna a quintali, ma anche bottiglie, lattine, rifiuti piccoli e grandi, addirittura sedie, piccoli mobili, elettrodomestici. Sulle spiagge dei Lidi, a seguito delle mareggiate delle ultime settimane, si sono ammassati mucchi di detriti di ogni genere, portati a mare dal Po, ed ora è sempre più urgente rimuoverli: lo affermano con forza i balneari di Cna Ferrara. "I rifiuti ammassati a riva – spiega il Presidente dei balneari Cna Nicola Ghedini – creano enormi problemi di sicurezza, e producono anche un grave danno di immagine nei confronti dei turisti che decidono di passare una giornata al mare in autunno, cosa che ormai accade con una certa frequenza. Non è tutto: con le cataste di rifiuti ammassate sulla riva è impossibile procedere al ripascimento delle spiagge, ed è altrettanto impossibile alzare le dune di sabbia che durante il periodo invernale proteggono i bagni dal vento forte e dalle possibili mareggiate". E’ chiaro che bisogna provvedere in tempi rapidissimi: i detriti, lasciati a se stessi, finirebbero infatti per insabbiarsi sempre di più, fino a diventare difficilmente recuperabili. "E’ chiaro – spiega la responsabile dei balneari Cna Ferrara Linda Veronese – che i costi di una rimozione così importante non possono essere sostenuti dalle finanze del solo Comune di Comacchio, anche perché si tratta di detriti provenienti in gran parte da altri territori, giunti a mare lungo l’asta del Po e la rete degli affluenti. Clara, la società che sul territorio si occupa di smaltimento dei rifiuti e ambiente, è stata interpellata da Cna e riferisce di aver richiesto alla Regione Emilia-Romagna i fondi necessari per l’operazione straordinaria di raccolta". Bisogna fare presto, dicono in sostanza i balneari Cna, che ora si appellano proprio alla Regione Emilia-Romagna: "Siamo convinti – prosegue Nicola Ghedini - che la Regione dovrebbe inserire lo sgombero dei rifiuti dalle rive dei Lidi nel piano di aiuti alle aree colpite dall’alluvione di ottobre. Qui non siamo di fronte a uno sgombero di routine, ma a una vera operazione straordinaria, urgente e di dimensioni molto importanti che necessita di una squadra di mezzi molto potenziata". "Parallelamente, conclude Linda Veronese - bisogna creare un fondo ad hoc che permetta di gestire queste situazioni con la necessaria determinazione e tempestività. L’esperienza ormai ci ha insegnato, purtroppo, che non si tratta più di eventi straordinari ma di fenomeni estremi sempre più frequenti".
Valerio Franzoni