FEDERICO MALAVASI
Cronaca

I predoni delle campagne. Maxi furto nel capannone. Spariti dispositivi elettronici

Un imprenditore ha denunciato la scomparsa di attrezzature per trattori e mietitrebbie. Rubati monitor, satellitari, cablaggi, volanti e antenne per un valore di oltre 150mila euro.

I predoni delle campagne. Maxi furto nel capannone. Spariti dispositivi elettronici

I predoni delle campagne. Maxi furto nel capannone. Spariti dispositivi elettronici

I predoni dell’agricoltura si vanno specializzando. La nuova frontiera dei furti nelle aziende agricole sembra infatti riguardare non tanto i mezzi o gli attrezzi, ma le strumentazioni tecnologiche e informatiche installate su trattori e mietitrebbie. Insomma, un salto di qualità sia dal punto di vista del bottino sia, di conseguenza, del valore economico dello stesso, che arriva facilmente a superare il centinaio di migliaia di euro. Ne sa qualcosa un imprenditore 63enne che gestisce un’azienda di lavorazioni meccanico-agrarie e servizi per l’agricoltura per conto terzi nella zona di Boara. A inizio dicembre i capannoni della sua ditta hanno subito una visita sgradita, nel corso della quale i ladri si sono concentrati principalmente sui sistemi informatici di cui sono dotati i macchinari dell’azienda. Accortosi del furto, l’imprenditore ha subito depositato una querela in procura attraverso il proprio difensore, l’avvocato Giuliano Onorati. Nell’atto ha stilato una prima conta dei danni, che ammonterebbe a più di centocinquantamila euro. L’imprenditore chiede inoltre agli inquirenti di indagare non solo per il furto, ma anche per il reato di danneggiamento di sistemi informatici o telematici. Il furto delle componenti hardware ha infatti reso totalmente inutilizzabili anche i relativi software.

I fatti. Il colpo si è consumato nei giorni di ponte dell’8 dicembre. L’azienda agricola era chiusa e i ladri hanno potuto agire praticamente indisturbati, nonostante il titolare si fosse premurato di mettere al sicuro le attrezzature più costose e sofisticate. Per prima cosa hanno messo fuori uso il sistema di allarme che protegge i capannoni. Poi hanno forzato una porta di ingresso e, una volta dentro, si sono messi al lavoro. Nella denuncia l’imprenditore evidenzia come il colpo si sia consumato in due momenti. Il primo in cui i ladri hanno agito con precisione chirurgica, smontando con cura monitor, antenne, satellitari e altre apparecchiature elettroniche. In un secondo momento, forse perché disturbati o perché costretti a muoversi più in fretta per qualche ragione, hanno iniziato a strappare i cavi in malo modo, danneggiando così gran parte delle macchine e rendendole praticamente inservibili. Una volta ottenuto quello che volevano, se ne sono andati senza lasciare tracce. Ad accorgersi del raid sono stati l’imprenditore e i suoi operai la mattina in cui hanno ripreso il lavoro. Per prima cosa sono state chiamate le forze dell’ordine per un sopralluogo, al quale si è poi aggiunta la denuncia del titolare dell’azienda. Una prima stima del bottino parla di monitor, volanti, antenne e cablaggi asportati da sette trattori e due mietitrebbie. A questo si aggiungono altri attrezzi tra cui quattro avvitatori a impulsi, tre smerigliatrici, un laser, tre computer e cinque cassette di chiavi varie. Insomma, un colpo grosso e con ogni probabilità messo a segno da professionisti che non solo sapevano cosa prendere, ma che probabilmente sanno anche come e dove rivendere la sofisticata refurtiva.