I medici all’Ausl: "Con l’ambulatorio H12 stessi risultati del Cau. Pronti a collaborare"

Il geriatra Miola: "Il servizio attivo nel Copparese era molto gradito dai cittadini ma fu sospeso per il Covid. L’azienda disse che ci avrebbe coinvolti in un nuovo progetto: siamo disponibili a fare la nostra parte" .

I medici all’Ausl: "Con l’ambulatorio H12 stessi risultati del Cau. Pronti a collaborare"

I medici all’Ausl: "Con l’ambulatorio H12 stessi risultati del Cau. Pronti a collaborare"

FERRARA

Secondo la Regione, da gennaio a maggio 2024, i 42 Centri di assistenza urgenza attivi in Emilia-Romagna hanno ridotto la pressione degli accessi in Pronto soccorso del 15,5% per i codici bianchi e del 9% per i codici verdi. Numeri che suscitano le perplessità di Franco Miola, medico di medicina generale, geriatria e coordinatore Ncp Copparo-Ausl. In una lettera al Carlino, ricorda che "i medici di medicina generale operanti nel ’Terre e Fiumi’, ex mandamento Copparese, insieme agli infermieri formati, agli specialisti convenzionati, a una radiologia funzionante a tempo pieno, ai servizi sociali, grazie a un progetto condiviso e lungimirante partito alla fine del 2010, hanno ottenuto esattamente gli stessi risultati con ’l’ambulatorio H12’, abbattendo gli accessi in Pronto soccorso di circa il 22%. In quel periodo – continua – grazie alla collaborazione tra Ausl, organizzazioni sindacali, sindaci degli allora sei Comuni, si è andati al superamento del Punto di Primo Soccorso e si è voluto impostare un nuovo percorso di integrazione tra i vari operatori sanitari, ma anche sociali, in modo da dare una risposta puntuale, precisa e veloce, al cittadino che accedeva alla Casa della comunità (ex ospedale) con un bisogno quando il suo medico di medicina generale non era presente in ambulatorio". Le prestazioni, sottolinea Miola, "andavano dalla visita medica con relative decisioni in merito, ma anche a tutto ciò che era possibile fare, vista la presenza di un medico in struttura, dalle medicazioni complesse insieme alle infermiere, da fleboclisi, a infiltrazioni articolari, a vaccinazioni, fino alla presa in carico di piccoli traumi articolari che, attraverso un percorso definito tra i MMG, la direzione sanitaria e il direttore dell’Ortopedia del Delta, portavano eventualmente il paziente direttamente dal medico specialista in sala gessi, senza dover rifare l’accesso in Pronto Soccorso". Secondo Miola, inoltre, al medico di medicina generale che si trovava in turno era anche permesso di visionare i dati del paziente che accedeva al servizio, di vedere la sua storia sanitaria, le eventuali allergie, le terapie in essere in modo che la decisione terapeutica da prendere in urgenza, fosse per quanto possibile la più giusta. "I giovani colleghi dei Cau – osserva – non hanno questa possibilità, non avendo mai strutturato un qualsiasi collegamento collaborativo con noi e con le cure primarie tutte in generale".

Il servizio, ricorda il medico, è stato sospseso causa Covid " in attesa di direttive regionali in merito". "Una volta passata l’emergenza – continua – l’Ausl non ha più ritenuto di riaprirlo nonostante fosse molto gradito ai cittadini. In una risposta al sindaco di Copparo nel 2022, l’Ausl precisava che “non era possibile ripristinare l’attività ambulatoriale concepita nel 2010“ aggiungendo che avrebbe pensato a un nuovo progetto da condividere con i medici di medicina generale. Ribadisco – conclude Miola – che i medici di medicina generale hanno maturato la loro esperienza, vedi l’H12 e anche OsCo (Ospedale di Comunità) mai fermato nonostante la pandemia, e restano disponibili a fare la loro parte".