MATTEO RADOGNA
Cronaca

I ladri nell’azienda Berluti. La spaccata col fuoristrada. Poi abbandonano il bottino

Abbattuta una recinzione e portate via borse, scarpe e cinture griffate. I militari hanno trovato la refurtiva su un furgone lasciato in campagna .

I ladri nell’azienda Berluti. La spaccata col fuoristrada. Poi abbandonano il bottino

Abbattuta una recinzione e portate via borse, scarpe e cinture griffate. I militari hanno trovato la refurtiva su un furgone lasciato in campagna .

Prima si sono impossessati di un fuoristrada. Poi si sono diretti alla Manifattura Berluti in via Baldassari, a Gaibanella, per abbattere la recinzione laterale e introdursi all’interno dello stabilimento di cinture, borse e scarpe griffate. Una volta dentro, i ladri hanno messo le mani su un piccolo quantitativo di prodotti ancora da completare. Poi con lo stesso fuoristrada hanno raggiunto l’aperta campagna dove attenderli c’era un complice alla guida di un furgone. Qui qualcosa deve essere andato storto. Forse i ladri si sono sentiti braccati dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile e hanno deciso di abbandonare il mezzo con la refurtiva a bordo. Il sospetto è che non abbiano capito il valore della merce. Si parla di oggetti e scarpe di lusso, non alla portata di tutte le tasche. In ogni caso, si sono dati alla fuga e, allo stato attuale, non sono stati ancora identificati. Le registrazioni delle telecamere, del resto, pare non abbiano ripreso da vicino i malviventi e, con così pochi elementi, le indagini degli uomini dell’Arma si annunciano a dir poco difficili. Non è la prima volta che lo stabilimento subisce la visita dei soliti ignoti: "Una volta i ladri rubarono dei cubi di cemento dal cantiere della nostra casa e li usarono per costruire un ponte in un fossato. In questo modo lo attraversarono per raggiungere la Manifattura Berluti", racconta un residente (nella foto con dietro lo stabilimento), spettatore dei continui tentativi di rubare il ’tesoro’ di griffe all’interno dello stabilimento. Il colpo più grosso alla Berluti andò a segno nel 2017: i soliti ignoti fecero sparire scarpe, borse e accessori di marca, per un valore stimato di circa centomila euro. Una quindicina di minuti bastarono per arraffare tutto quello che c’era a portata di mano e per fuggire con un bottino di tutto rispetto. Oltre al colpo messo a segno nel 2017 ci furono, come detto, altri tentativi da parte dei malviventi. A fermarli però c’era sempre il sistema di allarme e la videosorveglianza, oltre al fosso profondo che circonda il perimetro dello stabilimento. Non solo, del resto, razzie messe a segno dall’esterno, ma anche dall’interno: nel 2020 i carabinieri pizzicarono dei dipendenti infedeli. Rubavano scarpe e pelli all’interno dello stabilimento di Gaibanella e, grazie alla complicità di una persona esterna, le rivendevano online a metà prezzo. Pensavano, forse, di essere al riparo, ma le indagini dei carabinieri non lasciarono spazio ad altre strade. Tre persone, due dipendenti della Manifattura Berluti, e un “esterno”, furono denunciate dai militari al termine di una serie di indagini che portarono alla scoperta di quanto accadeva nello stabilimento di Gaibanella, alle porte di Ferrara. Per i due dipendenti infedeli scattò la denuncia per furto aggravato e continuato in concorso, mentre la persona esterna fu accusata per ricettazione. La Berluti è una delle realtà manifatturiere e lavorative più importanti di Ferrara, nello stabilimento di Gaibanella si producono scarpe e oggetti di pelletteria di lusso.