FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

I dehors restano in centro. Nonostante il canone le distese sono aumentate

Dopo la reintroduzione della tassa le attività mantengono tavoli e sedie all’esterno . Erano 187 nel 2020, oggi sono quasi 400. L’assessore Carità: "Aiuto alle imprese".

L’assessore al Commercio, Francesco Carità, commenta i numeri sui dehors

L’assessore al Commercio, Francesco Carità, commenta i numeri sui dehors

Le attività commerciali e, in particolare, i pubblici esercizi non possono (e non vogliono) più fare a meno delle distese. I dehors, sono diventati parte fondamentale per le imprese del centro che, nonostante la reintroduzione del canone intero da parte del Comune, hanno scelto di confermare le distese. Fra l’altro, nel corso della precedente legislatura, sono state intraprese due azioni fondamentali sotto questo profilo: uno snellimento per l’accesso alle pratiche e l’approvazione – dopo lunghe e faticose interlocuzioni con la Soprintendenza – di un nuovo regolamento.

Ma guardiamo i numeri. Nel 2020 la situazione era di 186 distese rilasciate permanenti e 56 temporanee; con l’impossibilità di molte attività di lavorare all’interno dei locali e con il distanziamento richiesto sono state approvate 197 distese Covid oltre a quelle già presenti, che sono aumentate fino ad arrivare al numero di 313 distese Covid l’anno successivo. Ad oggi, a emergenza finita, l’impatto positivo del rilascio di concessioni semplificate rimane e ha portato a un aumento generale dell’utilizzo degli spazi pubblici a favore delle attività. Molte delle distese Covid sono rimaste utilizzate ancora oggi, arrivando a questi numeri: 200 distese permanenti, 38 temporanee e 170 covid, ancora vigenti fino al 31 dicembre 2025.

Alla base di questa scelta fatta dalle imprese, c’è una chiara volontà politica stimolata dall’amministrazione, peraltro in dialogo sempre con le associazioni di categoria che hanno condiviso la stesura del regolamento passo dopo passo. Ebbene, questa sembra essere la direzione tracciata anche per il prossimo quinquennio. Non solo. Come anticipa l’assessore al Commercio, Francesco Carità al Carlino, "Ferrara ha anticipato quello che il Governo dovrà fare entro il 2025: nell’ultima legge di bilancio, infatti, era stata data una proroga alle distese covid al 2025, con l’impegno di rivedere il quadro delle concessioni, cosa che come Comune abbiamo già fatto a fine 2023".

"Fin dal primo mandato della Giunta guidata dal sindaco Alan Fabbri, infatti – ricorda l’assessore – l’amministrazione comunale ha avviato un percorso mirato alla valorizzazione e riqualificazione degli spazi urbani. Un’attenzione particolare è stata riservata ai dehor, considerati elementi strategici per il tessuto commerciale locale e per la socialità dei cittadini e dei turisti. Tali interventi hanno migliorato la vivibilità cittadina e contribuito significativamente al rilancio economico, specialmente durante e dopo il periodo di difficoltà causato dalla pandemia, rafforzando il ruolo della nostra città come polo vitale, attrattivo e turistico".

La parola chiave è sburocratizzazione. "Abbiamo proceduto alla semplificazione delle procedure autorizzative, rendendole più rapide e accessibili, ascoltando le esigenze emerse dagli imprenditori locali, soprattutto nei settori della ristorazione e dell’intrattenimento – prosegue Carità – . È stato introdotto un nuovo “Regolamento dehorS” del Comune di Ferrara, il primo post-Covid, che oltre a introdurre un meccanismo semplificato che garantisca tempi celeri e certi di risposta - con autorizzazioni assegnate entro 60 giorni, al termine dei quali l’amministrazione provvederà a rilasciare la concessione – , ha eliminato la necessità di autorizzazione da parte della Soprintendenza per il via libera all’utilizzo degli spazi esterni delle attività per la maggior parte delle richieste (da dare sempre entro i 60 giorni)".

Il regolamento. "Il regolamento, uno dei primi a livello nazionale a semplificare il rilascio di concessioni, è frutto di un dialogo costante con le associazioni di categoria e con quelle del mondo della disabilità, con cui è stato elaborato e condiviso, e con la stessa Soprintendenza. Abbiamo infatti investito anche nella qualità estetica delle distese, promuovendo soluzioni che si integrassero al meglio con il nostro patrimonio architettonico unico, nel rispetto dei luoghi di una città patrimonio Unesco e delle normative vigenti".

La promessa. "Continueremo su questa strada, ascoltando le esigenze degli operatori del settore e lavorando insieme per rendere Ferrara sempre più accogliente".