CAMILLA GHEDINI
Cronaca

Grassano, nostalgia e tenerezza "Un via vai tra passato e presente"

La scrittrice e giornalista oggi al Libraccio con il suo nuovo romanzo ‘Come un fiore sul quaderno’.

Grassano, nostalgia e tenerezza "Un via vai tra passato e presente"

di Camilla Ghedini

Giornalista turistica, organizzatrice di press tour, una vita con la valigia in mano, conoscitrice di ogni angolo del mondo, dopo diverse guide glamour dedicate all’arte e al costume, Isa Grassano è da poco tornata in libreria con il romanzo ‘Come un fiore sul quaderno’ (Giraldi), che presenterà oggi alle 17.30 a Libraccio. Dopo aver perlustrato e raccontato ogni angolo del pianeta, Grassano sonda con questo suo secondo testo di narrativa l’animo umano. Il testo si snoda tra gli anni ’80 e i giorni nostri. Protagonista è Speranza, 50enne in fase di bilanci, che in un rincorrersi di flashback evoca la sua infanzia in Basilicata, tra l’amica Lucia, la sorella lontana Rosa, il trasferimento sulla costa romagnola e l’amore per il nipote Filippo.

In questo libro il sentimento prevalente sembra essere la tenerezza, mista a una nostalgia che non toglie ma rinfranca. Un sentimento, la tenerezza, poco valorizzato.

"La tenerezza è legata alla nostra infanzia e anche se nessuna infanzia è spensierata aiuta a trovare un punto fermo attorno al quale far girare tutto il resto. Aiuta a guardare il tutto con incanto e serve a perdonare. Allo stesso tempo, anche la nostalgia ha una valenza positiva perché costringe a u®n andirivieni tra passato e presente e fa sorridere".

Lei è tra i giornalisti che ha co-fondato il Constructive Network. A che esigenza risponde?

"Siamo una rete professionale con l’obiettivo di divulgare il Giornalismo Costruttivo in Italia (nasce in Danimarca) e cercare nuove risposte e soluzioni. Si seguono sempre le 5 W anglosassoni: (Who, When, What, Where, Why), ma si amplia l’indagine a ‘Chi sta facendo qualcosa e come?’ (How) e soprattutto si aggiunge una domanda chiave rivolta al futuro: ‘Ora cosa possiamo fare?’ (What now?)".

Lei si è sempre occupata e si occupa di turismo. Ferrara, come la vede e la racconta?

"Ferrara è una città che mi ha sempre affascinato, pur se defilata geograficamente e fuori dalle grandi rotte di massa, e che suggerisco di scoprire lentamente, specie nei vicoli che riservano sorprese, come vicolo Gomboni, con il monastero di Sant’Antonio in Polesine e il suo senso di pace. Di solito evidenzio quei salti temporali che fanno sì di essere catapultati nel Medioevo o nel Rinascimento in pochi metri e amo il via vai delle biciclette che fa tanto Amsterdam".