GORO
Altri passi avanti sono stati compiuti per il Piano di intervento per il contenimento del granchio blu. Ieri, in prefettura a Ferrara un nuovo incontro con il commissario straordinario per l’emergenza granchio blu Enrico Caterino per approndire ulteriori temi da inserire nella bozza del documento che verrà consegnato a fine novembre ai Ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura. Presenti i sindaci Maria Bugnoli (Goro), Pierluigi Negri (Comacchio) assieme a rappresentanti istituzionali del Veneto, ai referenti delle Regioni Emilia-Romagna e Veneto, Vittorio Manduca e Giuseppe Cherubini, ai rappresentanti delle organizzazioni di categoria delle imprese della pesca e dell’acquacoltura e dei Consorzi. "Il tavolo è stato soddisfacente e si continua a lavorare per la stesura del Piano che il commissario punta a presentare entro la fine di novembre". Dopo i temi legati alla campagna di cattura selettiva del dannoso crostaceo, e al suo smaltimento "che – specifica la prima cittadina di Goro – dovrà essere strutturato con modalità uniformi su tutti i territori interessati, anche in quelli meno organizzati rispetto a Goro e Comacchio dove l’attività viene svolta e regolarmente rendicontata", ieri si è parlato di sistemi di protezione della vongola e diversificazione delle produzioni. Sul fronte delle protezioni, nel territorio di Goro si sta sperimentando un sistema di recinzioni e teli per la protezione del seme delle vongole negli allevamenti, "e, con enti di ricerca e Università, si stanno valutando eventuali tipologie di presidi – riferisce Bugnoli - che possano essere maggiormente efficaci a difesa degli attacchi del granchio blu, più resistenti e compatibili dal punto di vista ambientale". Mentre sul fronte della diversificazione della produzione a sostegno dell’economia del territorio, si punta a valorizzare la produzione dell’ostrica, "che - spiega il sindaco di Goro – da noi sta prendendo piede. Si tratta di un mollusco che resiste meglio all’interno delle gabbie e viene allevato in sospensione. Quindi, meno soggetto agli attacchi del granchio blu". L’ostrica ha richiesta da parte del mercato, ma il costo al consumatore è elevato: "Per questo abbiamo chiesto di inserire una riduzione dell’Iva sul prodotto, oggi al 22% in quanto considerato alimento di lusso, e portarla al 10%. Ciò incentiverebbe l’acquisto da parte dei consumatori e, al contempo, renderebbe sostenibile l’investimento dei produttori". Il lavoro, dunque, procede, per arrivare al varo del Piano ad inizio 2025 per rispondere alle necessità di un settore che sta soffrendo gli impatti della proliferazione del crostaceo.